Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, esprime con questa nota piena «disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa». «Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio FIPE -la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani- ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone».
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