PIZZO Trasformare le sfide organizzative che l’innovazione digitale pone al mondo del lavoro in reali opportunità per le persone e le comunità territoriali meridionali. Questo è stato l’argomento dell’Agorà democratica – #smartworking #southworking – organizzata dal circolo del Partito Democratico di Pizzo. Nella suggestiva cornice di Piazza Padiglione, cuore del centro storico napitino, numerosi e qualificati esperti professionali, testimoni privilegiati, con la presenza di politici regionali e nazionali, hanno condiviso esperienze, riflessioni e idee utili per comprendere non solo le potenzialità e i rischi che accompagnano l’innovazione digitale nel mondo del lavoro e dell’impresa ma anche per definire un quadro realistico degli interventi necessari per trasformare le potenzialità offerte dal lavoro prestato da remoto in strumento concreto di valorizzazione dei nostri borghi, agevolando in ogni modo la presenza continua ed effettiva di persone altrimenti costrette ad impegnarsi altrove e promuovendo la creazione di imprese.
«Perché ciò possa realizzarsi – ha dichiarato Antonio Viscomi, deputato del PD – non è sufficiente accontentarsi del mare, del sole e dell’aria pura. Abbiamo bisogno di attrezzare i nostri borghi non solo con una infrastrutturazione materiale ed immateriale adeguata (dorsali digitali e spazi di coworking, tanto per fare qualche esempio), ma anche con una assetto adeguato dei servizi necessari per assicurare la residenzialità, non ultimi quelli sanitari anche in una prospettiva capace dì meglio sfruttare le potenzialità che il digitale offre alla telemedicina». Moderati da Paola Sorace, hanno preso la parola giovani professionisti calabresi – come Roberto Ceravolo, Francesco Biacca, Alessia Corigliano, Francesca Conocchiella – la cui scelta di ritornare in Calabria o di non lasciare la Calabria è stata supportata proprio dalle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e digitale. A loro si sono affiancati, in un serrato dialogo, accademici esperti come Mimmo Marino e Marco Schirripa, dell’Università di Reggio Calabria, sindacalisti e imprenditori di indubbia esperienza, come Angelo Sposato e Francesco Cicione, e poi Francesco Esposito presidente del Gal della provincia di Catanzaro. Tutti hanno evidenziato l’importanza di recuperare una più forte dimensione di comunità, generativa di valore, e di creare condizioni di contesto ottimali per la nascita e il radicamento di imprese capaci di guardare al futuro, di agganciare i flussi di mercato e di essere competitivi in mercati complessi, avendo però una idea ben chiara di quale politica industriale perseguire. Molto apprezzato l’intervento di Debora Serracchiani che ha sottolineato l’esigenza di pratiche politiche in grado di rafforzare, in un processo costante lungo la vita lavorativa, le competenze professionali al fine di adeguarle al mutare veloce del contesto produttivo. Infine Carlo Capocasale, neo-segretario del circolo cittadino del PD, e Giovanni Di Bartolo, segretario della federazione vibonese dello stesso partito, hanno confermato la volontà tenace del partito democratico di assumere come metodo di lavoro proprio quello proposto dalle agorà: sguardo aperto sulle grandi trasformazioni che stiamo vivendo, per non essere inchiodati ad un passato che spesso non vuole passare, e ascolto attento dei portatori di esperienze concrete, cercando di promuovere la vera grande transizione di cui abbiamo bisogno: una transizione culturale in grado di accompagnarci verso un futuro ancora incerto ma che molti già definiscono come il new normal, quella nuova normalità in cui saremo chiamati a vivere.
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