ROMA «Nessun intoppo, nessuna contrapposizione perché c’è sempre stata unitarietà nel centrodestra sui punti fondanti che ci accomunano, mentre abbiamo sempre rimarcato negli ultimi anni l’impossibilità di una maggioranza a coesistere e oggi registriamo divorzi, matrimoni e fidanzamenti che sicuramente non suscitano credibilità fra gli italiani». Lo ha detto questa sera Wanda Ferra, parlamentare e coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, intervenendo a “Tg2 post”, la rubrica d’approfondimento serale del canale Rai condotta da Marco Sabene. Ospiti in studio anche i due deputati Vittoria Baldino (M5s) e Alessandro Morelli (Lega).
La parlamentare calabrese ha commentato su richiesta l’intesa “lampo” nel centrodestra all’indomani della caduta del governo Draghi. «Sui punti che negli anni hanno accomunato il centrodestra sulle grandi sfide – ha commentato Ferro – non ci potevano essere divisioni, anzi abbiamo subito trovato la quadra. Ovviamente questo è il programma di coalizione, poi ogni partito entrerà in campo con le proprie proposte», ha assicurato la parlamentare.
«La differenza tra noi e l’ultima maggioranza – ha quindi sottolineato Ferro – sta proprio nella nostra visione unitaria del Paese sui grandi temi, con un programma molto chiaro che dà credibilità, mentre dall’altra parte si registrano incertezza e scarsa affidabilità».
La parlamentare ha quindi risposto in merito alle posizioni del centrodestra su Reddito di cittadinanza. «Proponiamo da tempo – ha precisato Ferro – che ci sia un sostegno per le fasce più deboli, soprattutto per quelle più colpite dagli effetti della guerra in Ucraina e quindi dagli aumenti sui costi del gas. Noi siamo contrari al Reddito di cittadinanza perché sin dall’inizio abbiamo sottolineato di non essere d’accordo sui parametri da esso previsti». E su una eventuale abolizione dello strumento, Ferro ha quindi risposto: «Siamo per un reddito di solidarietà che guardi ai 60enni, a coloro che hanno delle disabilità, oppure che sono impossibilitati a lavorare. Mentre invece riteniamo che bisogna assegnare più risorse alle imprese e a chi assume, incentivando l’introduzione al lavoro dei ventenni. “Più assumi, meno paghi” per intenderci…», ha proseguito la parlamentare. Per Ferro, invece, occorre dare ai giovani «un lavoro e non un metodo di Stato che li tenga a casa e che al contempo sta mettendo in crisi le tante aziende, come quelle del turismo, perché genera lavoro nero. Occorre una visone molto lineare e con delle regole precise al riguardo», ha incalzato Ferro. «Vengo dal profondo Sud – ha ricordato la parlamentare – e sono in tanti ad aver preso il Reddito di cittadinanza e molti di loro sono oggi nelle Patrie galere per motivi certamente non nobili, non rispondevano evidentemente a quei criteri che avrebbero dovuto garantire chi aveva bisogno e, al contempo, tenere lontano i “furbetti”».
L’ultimo intervento in trasmissione della coordinatrice calabrese di Fratelli d’Italia ha poi riguardato la Transizione ecologica e «le mancate opportunità previste nel Pnrr». Più in particolare, Ferro ha rimarcato la posizione di FdI sui termovalorizzatori. «La Transizione ecologica – ha chiosato la parlamentare – è rimasta solo un titolo su tanti decreti. Un titolo importante, ma senza sostanza!». «Abbiamo preso un impegno con l’elettorato – ha quindi chiarito Ferro – rispetto all’introduzione di infrastrutture ecologiche importanti che risolvano i tanti problemi, ma soprattutto che producano benefici ai cittadini, sia di ordine ambientale, ma anche dal punto di vista economico e lavorativo per il Paese. Questo significa – ha stigmatizzato Ferro – non avere una predisposizione ideologica che lascia i tanti impegni mai realizzati. È un percorso obbligatorio – ha ancora motivato Ferro – per vincere una sfida che non si può fondare sugli slogan». «Nel Pnrr – ha concluso Ferro – sono state destinate il 5% delle risorse per la Transizione ecologica a fronte di investimenti molto diversi in Paesi come la Germania e la Francia che mostrano una vera attenzione verso il perseguimento di questo obiettivo».
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