RENDE «Un bilancio inguardabile che conferma l’assoluta mancanza di visione e di progettualità dell’amministrazione Manna». Così Sandro Principe, capogruppo della Federazione Riformista di Rende che aggiunge: «Sotto il profilo più strettamente finanziario, si registra l’incapacità dell’amministrazione di recuperare i crediti da imposte e tasse».
«Ad esempio, tale recupero per quanto riguarda l’Imu raggiunge appena il 10% – segnala – che si fa passare per un successo. Mentre circa 6 milioni di euro, di cui 3,3 circa per imposte e tasse e 2,7 circa di crediti da Acque Potabili, vengono inseriti nel capitolo relativo ai crediti di dubbia esigibilità».
«Ove risultassero inesigibili – sostiene l’esponente politico – per come è molto probabile, ciò determinerebbe un disavanzo di gestione di pari importo. Inoltre, incominciano a venire a galla gli errori che da più anni si commettono nel calcolare i costi di trattamento e conferimento dei rifiuti, che determina la necessità di pagare rilevanti conguagli per gli anni dal 2016 al 2018».
«A voler tacere di ciò che succederà per le annualità 2019, 2020, 2021 e 2022 per le quali tutto fa pensare a conguagli ancora più importanti – sostiene Principe – atteso l’avvenuto conferimento dei rifiuti in altre regioni ed all’estero, causato dall’incapacità dell’ATO, guidato da Manna, di realizzare l’eco distretto pur avendo a disposizione circa 50 milioni di euro. Questa amministrazione, inoltre, non si impegna per favorire l’incremento delle entrate dell’Ente, per come dimostra lo scandaloso utilizzo di importanti beni pubblici, dati in concessione per moltissimi anni ad imprenditori privati, con ricavi irrisori per il Comune, a livello di vere e proprie mance, aspetto che potrebbe suscitare l’interesse degli organi di controllo».
«Nel settore delle opere pubbliche, il piano degli investimenti annuali e triennali ci presenta un lungo elenco di opere – afferma ancora il leader dei Riformisti rendesi – che conferma l’assenza di visione sul futuro della città della giunta Manna, in quanto dette opere non si presentano come tasselli di un mosaico, ma come una occasionale risposta ad isolate necessità. Ma cosa ancora più grave, fermandoci al 2022, è che non è dato sapere lo stato di avanzamento dei lavori di ogni singola opera, pur essendo trascorsi i 3/4 della presente annualità. Questo aspetto preoccupa moltissimo con riferimento all’Agenda Urbana, in quanto la stessa afferisce al POR 2013/2020 e, dopo nove anni, si è ancora alla fase degli incarichi di progettazione, il che evidenzia un ritardo imperdonabile. La predetta incapacità realizzatrice dell’amministrazione Manna non fa sperare in nulla di buono, con riferimento al PNRR che, per come noto, deve essere attuato in tempi rapidissimi. Per intanto, facciamo notare che il predetto PNRR viene sfruttato in gran parte per lavori di manutenzione straordinaria. Nell’elenco delle opere, a riprova dei limiti di visione della governance, si registrano doppioni, come la previsione dell’ampliamento del vecchio cimitero e la realizzazione del nuovo, ovvero come la costruzione di un teatro della musica in un’area già servita da tre teatri, da un palazzetto dello sport utile per eventi e dalla sala convegni del Parco Acquatico “Santa Chiara”».
«Nessuna previsione di investimento si registra nel progetto di bilancio, invece, per mitigare l’emergenza energetica e per governare la prevedibile emergenza idrica – sostiene il capogruppo in Consiglio comunale – con riferimento alla quale l’avv. Manna, presidente AIC, si è reso protagonista della perdita per la Regione di ben 104 milioni di euro. Nemmeno un euro, inoltre, è previsto nel bilancio per aiuti alle aziende esistenti in difficoltà e per stimolare la nascita di nuove imprese, niente a sostegno delle giovani coppie per incrementare le nascite per contrastare la crisi demografica, così come niente si è pensato di investire per favorire l’occupazione dei giovani e delle donne. Eppure, il PNRR è stato pensato e programmato principalmente per contribuire ad affrontare e risolvere queste emergenze e non certo per fare manutenzioni, spesso neanche straordinarie».
«Infine, “ciliegina sulla torta”, per far quadrare i conti si è ridotto di ben 400 mila euro il budget della Rende Servizi – conclude Principe – con ripercussioni negative prevedibili sui salari dei dipendenti e per l’acquisto di beni e servizi. Se i 400 mila euro sono necessari per far quadrare i conti, si reperiscano altrove, in particolare tra le spese per sostenere il pletorico entourage del sindaco, ricco di segretarie, consulenti, in specie legali, e di quotidiani tediosi comunicatori. È del tutto evidente, che un documento finanziario siffatto non merita, nel modo più assoluto, il nostro sostegno».
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