COSENZA «Si arricchisce di nuove prestazione l’attività della Uoc Chirurgia toracica diretta dal dottor Andrea Denegri: all’Hub di Cosenza è possibile curare anche il cancro all’esofago». È quanto rende noto l’Azienda ospedaliera di Cosenza attraverso un comunicato. «Dal 2021 ad oggi – si legge nella nota – sono stati eseguiti sette interventi per neoplasie dell’esofago con ottimi risultati sia sul piano chirurgico post-operatorio, sia in relazione alle aspettative e qualità di vita. L’ultimo intervento di esofagectomia è stato eseguito circa 10 giorni fa su un paziente maschio di 46 anni. Decorso post operatorio buono, non si è reso necessario neanche il trasferimento in Terapia Intensiva, il paziente sta bene, a breve sarà dimesso e sta progressivamente ritornando all’alimentazione normale». «L’approccio alle patologie oncologiche – spiega il comunicato – è multidisciplinare: in particolare i pazienti affetti da tumore dell’esofago necessitano della valutazione e della presa in carico da parte di un’equipe multidisciplinare: chirurgia toracica, chirurgia generale, gastroenterologia, oncologia, radioterapia e valutazione nutrizionale. Tali figure professionali sono necessarie per avere un ottimizzazione del risultato, anche in considerazione del fatto, che spesso, è previsto, come da Linee Guida, il trattamento preoperatorio con chemio e radioterapia combinata neoadiuvante (cioè prima dell’intervento) per garantire al massimo l’efficacia della chirurgia». «L’esofagectomia eseguita, sia con tecnica mininvasiva, che con tecnica open – evidenzia il comunicato –, ha fatto anche registrare una felice sinergia tra le equipe della chirurgia dell’Annunziata: gli interventi sono stati eseguiti in collaborazione con il professor Bruno Nardo, direttore della Uoc Chirurgia Falcone, e il dottor Sebastiano Vaccarisi direttore della Uosd Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti». «La neoplasia all’esofago – ricorda la nota – è una delle patologie tumorali a rapido incremento, complice anche i cambiamenti dello stile di vita: in Italia occupa il 23° posto nella graduatoria di incidenza e colpisce prevalentemente i maschi». «Per la cura del tumore all’esofago – ha dichiarato il dottor Denegri – l’indicazione chirurgica è nei casi di patologia allo stadio iniziale. Importantissimo quindi è la diagnosi precoce: un’attenta analisi di segni e sintomi della patologia soprattutto nei soggetti con familiarità e pregresse patologie gastroesofagee. Il trattamento chemioterapico e radioterapico del tumore all’esofago ha fatto registrare, negli ultimi anni, importanti risultati, ma la terapia chirurgica, resta al momento il trattamento con maggior successo, in termini di aspettativa di vita. L’esofagectomia, sia con tecnica tradizionale che mininvasiva, è un intervento complesso – ha spiegato il direttore della Chirurgia toracica – perché richiede l’accesso a più parti del corpo – addominale e toracico e, se necessario, anche al collo e una anastomosi tra esofago e stomaco. Dopo l’intervento cambiano le modalità di alimentazione: sarà necessario abituarsi a consumare più pasti al giorno e di minore quantità, assumere ciclicamente integratori di vitamine e sali minerali, per il resto il paziente può riprendere le proprie abitudini di vita».
Dopo le dimissioni i pazienti sono seguiti dal servizio di Nutrizione clinica diretto dalla dottoressa Achiropita Curti, che li supporterà fino al ritorno all’autonomia alimentare. Soddisfatto il commissario straordinario, Gianfranco Filippelli che sottolinea «la presenza all’Annunziata di professionisti validi ai quali ci si può affidare con fiducia. Il nostro obiettivo è quello di invertire la rotta e ridurre la migrazione sanitaria e l’Hub di Cosenza ha tutte le carte in regola per poter raggiungere questo obiettivo».
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