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il dibattito

Jovanotti alla vigilia del party a Roccella: «Nulla di cui pentirmi, contro di noi “econazisti”»

Lungo post dell’artista sulle polemiche contro i JBP. «Le spiagge su cui suoniamo non sono più “naturali” del prato di San Siro»

Pubblicato il: 11/08/2022 – 10:44
Jovanotti alla vigilia del party a Roccella: «Nulla di cui pentirmi, contro di noi “econazisti”»

«L’altro giorno ho chiamato “econazisti” quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera. Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono». A due giorni dal Jova Beach party di Roccella Jonica non si placa il dibattito sull’opportunità di tenere i grandi raduni in spiaggia, tra accuse degli ambientalisti e risposte di Jovanotti, che in un lungo post risponde al professor Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico. Tozzi, in una lettera aperta indirizzata proprio a Lorenzo Cherubini, e pubblicata ieri sul quotidiano La Stampa, sostiene che i «concerti con 50mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale».

L’artista: «Non ho nulla di cui pentirmi»

«Seguo il tuo lavoro di scienziato e di divulgatore da tanto tempo e mi ricordo quando nel 2019 hai difeso le nostre feste in spiaggia, non capisco quindi cosa sia cambiato nel frattempo. Così come nel 2019 tutto è stato fatto bene in collaborazione con WWF (io non ho competenze specifiche, loro ne hanno), anzi ancora meglio. Abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali. Un lungo lavoro di monitoraggio e ricerca da parte del WWF nazionale che ha coordinato un team di tecnici ed esperti , ha scandagliato ogni metro quadro e valutato tutte le questioni perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo. Abbiamo lavorato un anno intero a studiare e poi applicare tutte le soluzioni possibili in quanto a raccolta di rifiuti, eliminazione di materiali non compostabili, pulizia preventiva e successiva agli eventi, perfino le frequenze sonore, attenzione ai dettagli, coinvolgimento del pubblico sui temi della sostenibilità, rispetto delle normative di legge. Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi. Ammetto di non avere nessuna autorità in materia, per questo ho chiesto a WWF di affiancarci nel progetto occupandosi di tutte le ricerche e le eventuali criticità».

«Le spiagge in cui suoniamo non sono più “naturali” del prato di San Siro»

«Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente (fosse per me la spiaggia di Budelli di cui tu scrivi e simili andrebbero proprio rese inavvicinabili , tipo gioconda al Louvre , guardare non toccare ). I “nostri” sono luoghi urbanizzati, sono aree dove le ruspe ci passano quasi tutte le mattine da maggio a ottobre anche senza JovaBeach. Noi in più le curiamo bene e quando andiamo via sono meglio di come le abbiamo trovate. Non andiamo mai , nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette. A me il fratino sta a cuore, penso di essere uno dei tre italiani che ne conosceva l’esistenza prima del 2019 quando noi lo portammo agli onori delle cronache. Chi scrive frasi tipo “JBP distrugge ambienti naturali” non ha mai prodotto nessuna prova a sostegno e non sa cos’è un ambiente naturale. Quando ho chiesto a WWF se era vero che per JBP avessimo spianato dune naturali mi hanno mostrato documenti che certificano che le dune naturali nelle spiagge dove suoniamo non ci sono più da decenni e spesso non ci sono mai state, e prima della costruzione di frangiflutti artificiali non c’era nenache la sabbia: La spiaggia di Lido di Fermo non è più “naturale” di hyde park o del prato di San Siro.

«La rabbia verso le nostre feste ha qualcosa che non convince»

«Il punto professore è che dovremmo aver cura di tutto, senza distinzioni. Li abbiamo invitati a venire a vedere, i dubbiosi, gli posso fornire anche dei tappi per le orecchie se il problema loro è ascoltare “l’ombelico del mondo” in compagnia di gente presa bene, rischiando di mettersi pure a ballare. Questa rabbia di alcuni profili social verso la nostra festa ha qualcosa che non convince fino in fondo, qualcosa di virale, temo che abbia condizionato anche il suo punto di vista di scienziato. Neanche una delle indagini fatte per verificare se ci fosse qualcosa di vero nelle accuse di alcuni militanti ecologisti ha rilevato nulla di illegale o criticità di nessun tipo. Fare di JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo, perché la verità è proprio che noi siamo la più grande iniziativa che parla di ambiente mai fatta in italia. Nei prossimi mesi WWF con le finanze messe a disposizione da Intesa San Paolo realizzerà un progetto di pulizia e ripristino ecologico di 20 milioni di metri quadri di ambienti a rischio nel paese. Mii dovete bruciare in piazza perché io smetta di sostenere quello che ti sto dicendo: le nostre feste sono una bella cosa e fatta bene».

 

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