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Alluvione, Legambiente Calabria: «Un disastro annunciato»

La presidente Parretta: «Sempre più evidenti gli effetti della crisi climatica in atto. servono azioni incisive e nette»

Pubblicato il: 13/08/2022 – 22:38
Alluvione, Legambiente Calabria: «Un disastro annunciato»

SCILLA «Le violente precipitazioni che si sono abbattute in queste ore su Scilla e su altri comuni calabresi sono, purtroppo, un fenomeno destinato a ripetersi e ad aggravarsi nel corso del tempo per effetto della crisi climatica in atto». È quanto afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria sull’alluvione che ha colpito la regione: «Un effetto – dice – destinato ad incidere pesantemente su luoghi resi fragili da una gestione errata del territorio e delle aree considerate ad elevato rischio idrogeologico».
Impressionanti le immagini delle abitazioni invase dalle acque e delle strade trasformate in fiumi in piena. Il bellissimo borgo calabrese della Costa Viola, uno dei più turistici del comprensorio, ha riportato danni gravi. Le stesse immagini che arrivano da altre parti della Calabria come Palmi, Rosarno, Bagnara Calabra, Gioia Tauro. Forte pioggia anche a Reggio città ed un brusco decremento della temperatura in tutta la regione. Nella vicina Sicilia nell’isola di Stromboli, un fortissimo nubifragio, durante la notte, ha allagato l’isola comportando ingenti danni ad abitazioni e strutture ricettive e generando panico.
«È un disastro annunciato – dichiara Parretta – nella sua genesi e nei suoi effetti. Sono sempre più evidenti gli effetti della crisi climatica in atto. Dal 2010 ad oggi, per come emerge dal dossier “Città Clima” recentemente presentato da Legambiente, la Calabria è stata colpita da oltre 60 eventi climatici estremi. Legambiente Calabria si batte da anni per la messa in sicurezza del territorio, ponendo in luce e denunciando i troppi scempi consentiti da sconsiderate scelte politiche. È indispensabile che le Amministrazioni competenti programmino e mettano in atto seri e risolutivi interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico».
«Non è più tempo di chiaroscuri – conclude Parretta – servono azioni incisive e nette come, ad esempio, ridare naturalità a fiumi e torrenti e decementificare il territorio a partire dall’abbattimento delle costruzioni abusive. L’agenda politica sia nazionale che locale ha l’obbligo, imprescindibile, di porre al centro i temi ambientali».

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