«Parlando di bronzo, in giro non ci sono solo i guerrieri di Riace di cui si celebra il cinquantenario dal ritrovamento, ma anche la faccia del presidente della Regione della Calabria, nonché commissario ad acta della sanità più disastrata d’Italia. Con quale coraggio Roberto Occhiuto rilascia interviste in giro come un divo, vantandosi di aver riaperto tre ospedali in nove mesi, mentre il sistema è evidentemente al collasso ovunque? E’ talmente convinto della geniale riforma varata dalla sua maggioranza prona e silente, che di fatto ha creato un altro carrozzone e aumentato gli stipendi del manager di Asp e Aziende sanitario, che sembra vivere in un mondo parallelo». Lo afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Italia sovrana e popolare). «Qualcuno del seguito altolocato del presidente – prosegue la Granato – dovrebbe avvisarlo del fatto che, ad esempio, sistema delle cure nell’Azienda ‘Pugliese Ciaccio’ di Catanzaro è a un passo dal collasso, basti pensare al reparto di medicina Covid senza medici e alle condizioni lavorative dei medici del pronto soccorso e di altri reparti come la Geriatria, dove la carenza di medici mette a rischio perfino l’ordinario svolgimento dell’attività ambulatoriale – sottolinea la senatrice Granato -. La testimonianza diretta di medici e sindacati del comparto racconta anche della mancanza di approvvigionamenti e del mancato rispetto del contratto che favorire la fuga dei medici in altri lidi meglio retribuiti. Vogliamo parlare anche della penuria di medici che continua ad essere grave anche nell’ospedale ‘Jazzolino’ di Vibo Valentia, dove a prendersi cura dei pazienti, nelle stanze dei vari codici, è un solo medico, non uno dei pochi che sono in forza al pronto soccorso bensì direttamente il direttore del servizio Vincenzo Natale. Viene spontaneo chiedersi se Occhiuto legge i giornali locali, o si limita a rilasciare interviste alle testate nazionali. E anche – conclude la Granato – quando intende occuparsi seriamente dei calabresi e tutelare il loro diritto alla salute e alla cura, ma non solo sulla carta».
x
x