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«Rende, un bilancio balneare»

«Il bilancio balneare appena approvato è come un malato grave di cui si nasconde l’effettivo stato di salute e che viene curato con farmaci inefficaci e insufficienti. Il comune di Rende è in pre …

Pubblicato il: 13/08/2022 – 10:18
di ​​​​​​​​Mimmo Talarico*
«Rende, un bilancio balneare»

«Il bilancio balneare appena approvato è come un malato grave di cui si nasconde l’effettivo stato di salute e che viene curato con farmaci inefficaci e insufficienti. Il comune di Rende è in pre – dissesto e in quanto tale dovrebbe avere maggiore cura nelle politiche delle entrate e delle spese.
Registriamo invece una scarsissima inclinazione al recupero dell’ingente massa dei crediti, prevalentemente tributari, la cui riscossione è affidata alla società Maggioli, società che finora non ha brillato nel perseguire gli obiettivi prefissati. Il tasso di riscossione si attesta intorno al 10 % annuo a fronte del 25% indicato qualche tempo fa. Ingente è inoltre il Fondo crediti dubbia esigibilità, circa 11 milioni, laddove vengono accantonati crediti la cui esigibilità è appunta messa in dubbio dalla natura del credito, in questo caso vi sono crediti già prescritti o difficilmente recuperabili. Rilevante è, inoltre, il credito vantato nei confronti di acque potabili che si aggira intoro a 10 milioni di euro.
Nessuna politica è stata messa in atto per valorizzare ed economizzare i beni di proprietà del Comune, a cominciare dall’area dello stadio Lorenzon. Abbiamo assistito in questi ultimi anni a una sequela di concessioni degli impianti sportivi a condizioni vantaggiose solo per i privati con nessuno o scarsissimo utile per l’Ente pubblico.
Sul fronte delle spese, invece, la maggioranza approva un taglio sostanzioso di 400 mila euro alla Multiservizi, riducendo di fatto servizi per i cittadini, mentre non vengono ridotte consulenze e benefit a favori di singoli professionisti. Sul fronte del personale nessuna novità rispetto ai ripetuti annunci di assunzione di 44 unità, che avrebbero dovuto fare già il loro ingresso in Comune nel 2020. Nessun cenno alle iniziative relative al PNRR e alle politiche intercomunali, nonostante i ripetuti slogan inneggianti all’unificazione dei comuni.
Siamo difronte a una maggioranza che si trascina, che parla di cambiamento, attribuendo tutte le responsabilità alle passate gestioni, dimenticando che ben quattro assessori dell’attuale giunta hanno ricoperto il ruolo di consiglieri e di assessori nel tanto biasimato passato politico – amministrativo.
Quello approvato è un bilancio redatto solo per rispondere a un obbligo burocratico. E’ un bilancio senza slancio e senza prospettiva messo in atto da una maggioranza che marcia a fari spenti».

*Capogruppo attivaRende

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