ROMA Nei primi sei mesi dell’anno ci sono state minacce nei confronti di 300 amministratori locali, di cui 153 sindaci. Lo riporta il dossier del Viminale, che prende in esame un anno di attività e di iniziative di tutte le componenti del ministero dell’Interno. Il dato è in calo rispetto a quello dello scorso anno, quando gli amministratori sotto tiro erano stati 369. Nella metà dei casi matrice è ignota, in 36 è legata a tensioni sociali, in 25 le minacce venivano da criminali comuni. Al primo posto vi e’ la Lombardia (42 casi), seguita da Campania (40) e Calabria (33). Nello stesso periodo ci sono stati 64 episodi intimidatori nei confronti di giornalisti, di cui 55 tramite web. In questo caso il calo rispetto all’anno precedente quando erano stati 110 è più elevato, in 8 casi si tratta di intimidazioni da parte della criminalità organizzata.
Nei primi sei mesi del 2022 in Italia sono stati 64 gli episodi intimidatori ai danni di giornalisti, 55 dei quali tramite web: tra gennaio e giugno di un anno fa, gli episodi dello stesso tipo erano stati 110. Lo rende noto il Viminale nel tradizionale “Dossier” statistico diffuso a Ferragosto. Quest’anno il maggior numero di intimidazioni si è registrato nel Lazio e in Lombardia, con 12 episodi ciascuna; a seguire Campania (9), Calabria (5) e Puglia (4). La matrice delle minacce è riconducibile alla criminalità organizzata in 8 casi, ad attività socio politica in 37 e alla voce “altro” in 19.
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