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Berlusconi: «Le sentenze di assoluzione non saranno appellabili»

Il programma del presidente di Fi sulla giustizia. Meloni: «Reddito di cittadinanza fallimentare»

Pubblicato il: 17/08/2022 – 11:34
Berlusconi: «Le sentenze di assoluzione non saranno appellabili»

ROMA «Oggi cominciamo a parlare di giustizia. In Italia migliaia di persone ogni anno vengono arrestate e processate pur essendo innocenti. Il processo è già una pena, che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro. Per questo non deve trascinarsi all’infinito, in appelli e controappelli. Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabili. Un cittadino – una volta riconosciuto innocente – ha diritto di non essere perseguitato per sempre». Lo scrive su Fb Silvio Berlusconi nella sua pillola quotidiana.

Meloni: «Reddito di cittadinanza un fallimento totale»

«Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento totale, nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante pari a circa 9 miliardi di euro l’anno. Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato – favorendo anche criminali, mafiosi e spacciatori – ha fallito come strumento di lotta alla povertà che doveva essere abolita e invece ha raggiunto i massimi storici e ha fallito come misura di politica attiva del lavoro, visto che pochissimi dei percettori del reddito di cittadinanza sono stati alla fine assunti e hanno trovato un lavoro dignitoso». Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni in un video su Facebook. E aggiunge: «È l’ennesima riprova del fatto che avevamo ragione quando dicevamo che le risorse per le politiche attive andavano usate per aiutare le imprese ad assumere. Oggi lo dicono un po’ tutti, però rimane che Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica di tutto il Parlamento, nella legislatura appena conclusa, che non ha mai votato a favore del reddito di cittadinanza. Ecco perché noi crediamo che uno Stato giusto non debba mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Uno strumento di tutela serve per chi non è in condizione di lavorare: over 60, disabili, famiglie senza reddito che hanno dei minori a carico. Ma per gli altri quello che serve è la formazione e gli strumenti necessari a favorire le assunzioni». Quindi conclude: «La verità è che l’unico modo di combattere ed abolire la povertà è consentire a chi è in una condizione difficile di migliorare quella condizione. Questo non si fa mantenendo le persone nella stessa realtà nella quale si trovano ma consentendo loro di avere un lavoro, un lavoro dignitoso e ben retribuito, che possa aiutarle a crescere indipendentemente dalla condizione dalla quale provengono. Questo fa uno Stato giusto».

Renzi sfida Berlusconi a un confronto

«Io mi candiderò al Senato in Toscana ma anche in Lombardia e nello stesso collegio di Berlusconi. A proposito, mi piacerebbe tanto fare un bel confronto con il presidente Berlusconi…». Lo ha detto Matteo Renzi a Rainews24.
«Io sono uscito dal Pd ma trovo abbastanza strana la strategia di chi vorrebbe combattere Salvini e Meloni e poi attacca solo i renziani o ex renziani…sembra proprio che abbiano un problema con noi». Lo ha detto Matteo Renzi a Rainews24 commentando le liste varate ieri dal Pd.

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