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l’inconveniente

Festival Lirico dei Teatri di Pietra a Portigliola, solo la bravura degli artisti in scena salva l’evento. «Ci vorrebbe un grande risveglio»

Nessun tipo di illuminazione ed erba alta nel teatro greco romano scelto per l’evento. Disagi per gli artisti e per il pubblico

Pubblicato il: 17/08/2022 – 13:17
di Mariateresa Ripolo
Festival Lirico dei Teatri di Pietra a Portigliola, solo la bravura degli artisti in scena salva l’evento. «Ci vorrebbe un grande risveglio»

PORTIGLIOLA Doveva essere un evento per celebrare in un’unica serata arte, musica, storia e bellezza eterna con gli artisti del Coro Lirico Siciliano e dell’Orchestra Filarmonica della Calabria – quella organizzata ieri sera al Teatro greco romano di Portigliola – e, invece, le condizioni di incuria e semi-abbandono in cui è stata trovata la location scelta hanno dimostrato che la bellezza è tutt’altro che eterna se non c’è qualcuno pronto a prendersene cura. 

L’inconveniente 

Nessun tipo di illuminazione nel lungo percorso che dall’entrata porta a una delle più importanti testimonianze dell’epoca romana nella Locride. Erba altissima intorno ai resti del teatro che fa parte del Parco Archeologico di Locri Epizefiri e situato nel comune (commissariato) di Portigliola. Le condizioni in cui è stata trovata la location hanno creato non pochi problemi agli artisti in scena e al pubblico che si è ritrovato a dover raggiungere il teatro al buio. 

«Nonostante l’aiuto che ci è stato fornito dal Comune di Locri, per quanto possibile, il teatro si trova a Portigliola e non abbiamo potuto fare di meglio», ci racconta Francesco Costa, direttore del Coro Lirico Siciliano. Costa, che si è scusato (seppur non responsabile dei disagi) con le persone presenti, ha raccontato al pubblico di aver «personalmente strappato le erbacce» e «sistemato le sedie». Una situazione surreale che ha rischiato di mandare in fumo mesi di preparazione e un progetto volto a valorizzare gli antichi teatri di epoca romana e greca in Calabria. Soltanto l’estrema bravura degli artisti in scena ha dato una scossa positiva alla serata, che ha poi preso il via scatenando l’entusiasmo del pubblico.  

I teatri: luoghi da far rivivere attraverso la musica

Dopo il successo di pubblico e di critica delle edizioni 2019, 2020, 2021 del Festival Lirico dei Teatri di Pietra, il Coro Lirico Siciliano ha voluto proseguire la manifestazione artistico culturale espandendo la rete dei teatri interessati. Il Teatro greco romano di Portigliola, il complesso Monumentale di Soriano Calabro e il Castello medievale di Monasterace: queste le location scelte in Calabria. «Stiamo cercando quest’anno di piantare un primo seme per valorizzare, attraverso lo spettacolo dal vivo e la classica, alcuni gioielli architettonici e artistici della Regione Calabria», spiega il maestro Costa. Un lavoro svolto in sinergia con Filippo Arlia, direttore dell’Orchestra Filarmonica della Calabria. Dal 2022 il Festival Lirico dei Teatri di Pietra diventa un Festival del Teatro Mediterraneo con l’obiettivo di trasformare la pietra da storia a “incontro musicale”. Quello di ieri sera, grazie alla bravura degli artisti, è stato un vero e proprio viaggio in musica tra le più celebri pagine del repertorio del novecento musicale. 

L’appello di Costa: «C’è bisogno delle istituzioni per valorizzare questi luoghi»

È “Il Risveglio” il fil rouge su cui si fonda l’edizione 2022. «Ci vorrebbe davvero un grande risveglio perché la gente ha bisogno di cultura». «Amiamo i nostri territori», è l’invito di Francesco Costa, che spiega: «In Sicilia è la quarta edizione che facciamo del Festival dei Teatri di Pietra nei teatri di Taormina e Siracusa e abbiamo voluto insieme a Filippo Arlia e all’Orchestra Filarmonica della Calabria valorizzare questi posti, ma c’è bisogno che le istituzioni siano con noi perché deve essere un cammino, una sinergia. La valorizzazione non è una filosofia, – spiega ancora il direttore del Coro Lirico Siciliano – è qualcosa che deve essere fatto nel concreto. Noi siamo qui, non a caso sono stato definito il Masaniello della lirica, siamo un coro rivoluzionario, abbiamo fatto la rivoluzione culturale in Sicilia e insieme a Filippo sono convinto che faremo una rivoluzione culturale anche in Calabria. Questo – conclude Costa – è un primo segno, ma è un segno nascente e vincente, affinché sia un vero e proprio risveglio dall’oblio che purtroppo questi posti hanno conosciuto nel corso degli anni. Amiamo queste meraviglie». 

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