CORIGLIANO ROSSANO Il concerto si è concluso con una vera e propria standing ovation, di quelle che si riservano ai grandissimi. Nicola Piovani ha presentato ieri sera al Quadrato Compagna, a Corigliano Rossano, il suo tour, “La musica è pericolosa”.
Il pianista premio Oscar con la colonna sonora de “La vita è bella”, vincitore di quattro David di Donatello, tra aneddoti e storie di una carriera luminosa e ricca di successi, ha concentrato buona parte dei suoi riconoscimenti in un ora e quaranta di spettacolo.
Con “La musica è pericolosa” ha narrato al pubblico un viaggio tra Federico Fellini, Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Fabrizio André, Vincenzo Cerami, Nanni Moretti e Roberto Benigni, per citare solo alcuni dei personaggi con cui ha collaborato.
Accompagnato sul palco da Marina Cesari al sax e clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello e chitarra, Ivan Gambini alla batteria e percussioni, Marco Loddo al contrabbasso e Sergio Colicchio alle tastiere e fisarmonica, il maestro Piovani ha esordito spiegando perché la “musica è pericolosa”, rifacendosi ad una frase di Federico Fellini. Ha eseguito – tra l’altro – brani dalle colonne sonore da “L’intervista” e “Ginger e Fred” di Fellini, “Il marchese Del Grillo” di Mario Monicelli, “Caro Diario” di Moretti, una rivisitazione dei “Children’s Corner” di Claude Debussy, “Golliwog’s cake walk”.
Il maestro, tra i tanti aneddoti, ha poi rivelato com’è nata l’ispirazione – ovvero il suono delle campane di un convento di suore di Ivrea vicino a dove abitava da ragazzo a Roma – per il brano di De Andrè “Il bombarolo”, dall’album “Storia di un impiegato”; il rapporto con Marcello Mastroianni, attraverso l’esecuzione di “Caminito” dal film argentino “De eso no se habla” ed i legami con Benigni per la composizione di “Quanto ti ho amato”.
E la conclusione di una serata speciale, romanticamente immersa tra i ricordi suscitati dai tanti film di grande successo – il “bis” concesso al pubblico in piedi – non poteva non essere che “La vita è bella”. (l.latella@corrierecal.it)
(foto di Tonio Carnevale)
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