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le indagini

La truffa dello “Stato teocratico Antartico” (che non esiste): terreni venduti al Polo Sud e finti sgravi fiscali, 12 arresti – NOMI

Cittadinanza in vendita per cifre tra i 200 e i mille euro. Patenti false per superare i controlli di polizia. Terreni venduti con tanto di titoli nobiliari. Un sistema che avrebbe fruttato 400mila…

Pubblicato il: 18/08/2022 – 10:01
La truffa dello “Stato teocratico Antartico” (che non esiste): terreni venduti al Polo Sud e finti sgravi fiscali, 12 arresti – NOMI

CATANZARO “L’isola che non c’è” è nome dato all’operazione che nella mattinata odierna ha portato all’esecuzione da parte della Digos di Catanzaro, con l’ausilio della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, di 12 ordinanze di applicazione degli arresti domiciliari e un’ordinanza di applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura. I reati in contestazione sono quelli di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.
L’attività investigativa ha preso avvio il 7 aprile 2021 dopo la perquisizione presso un immobile a Catanzaro che costituiva la sede diplomatica dello “Stato teocratico Antartico di San Giorgio”.
A seguito degli approfondimenti investigativi finora svolti e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, è emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale ed avente i principali nuclei territoriali in Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate sul raggiro in merito all’esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959.
Secondo l’ipotesi accusatoria, per conferire credibilità in ordine all’effettiva esistenza del suddetto Stato agli occhi di ignari cittadini, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifizi, quali l’apparente creazione di Istituzioni varie (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d’identità anche validi per l’espatrio.

Cittadinanza venduta per cifre tra 200 e 1.000 euro

Così facendo, avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l’acquisizione della cittadinanza dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro, prospettando loro i vantaggi più disparati: dalla possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, alla possibilità di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero, alla possibilità di consentire l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri.

La presunta riduzione delle tasse

Attraverso l’adesione allo Stato Antartico, i benefici più allettanti esposti erano però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale, con un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia; quelli afferenti alla possibilità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano atteso che sarebbero divenuti beni “sangiorgesi”; quelli di poter continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione/sospensione dall’albo e di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali.

Terreni venduti con titoli nobiliari

In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare.
Gli indagati, poi, avrebbero incamerato dai cittadini “antartici” un’ulteriore somma di denaro pro – capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato.
Il gip ha inoltre riconosciuto la sussistenza della gravità indiziaria per i delitti di illecita fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio.
Stando alle attuali risultanze investigative, gli indagati hanno infatti formato dei documenti di riconoscimento contraffatti (passaporti, carte d’identità diplomatiche), ma totalmente corrispondenti ai format internazionali, e li hanno utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanza stupefacente.

Una patente dello Stato Antartico per superare i controlli di polizia

In almeno un caso, poi, è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia.
I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore a 400mila euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, ove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.
Nel procedimento risultano complessivamente indagati trenta soggetti.

Nell’inchiesta anche un ex generale della Guardia di finanza

Mario Farnesi

Ci sono anche un ex generale della Guardia di finanza Mario Farnesi, di 72 anni, e un ex maresciallo dei carabinieri Emanuele Frasca (56) entrambi in pensione, tra le persone finite ai domiciliari nell’ambito dell’operazione. Nell’ambito di questa operazione un anno addietro venne arrestato a Teramo, dalla Digos di Catanzaro, un medico no vax, Roberto Petrella, divenuto famoso assieme ad altri suoi colleghi per avere tentato di creare un albo dei medici di San Giorgio reclutando medici radiati o sospesi dall’albo. Petrella si dichiarava cittadino dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio.

Le persone coinvolte

Questi i nomi delle persone finite agli arresti domiciliari:
Damiano Bonventre (Alcamo, 1951);
Mario Farnesi (Viareggio, 1950);
Liliya Koshuba (Uzbekistan, 1956);
Paola Dalle Luche (Viareggio, 1971);
Giuliano Sartoron, alias “Giuliano Medici” (Verona, 1972);
Federico Lombardi (Livorno, 1957);
Enrico Gambini (Teramo, 1966);
Emanuele Frasca (Imperia, 1966);
Lorella Cofone (Cosenza, 1963);
Nicola Pistoia (Catanzaro, 1958);
Roberto Santi (Sestri Levante, 1953).

Arresti domiciliari con braccialetto elettronico:
Fabrizio Barberio (Catanzaro, 1972).

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:
Carmina Talarico (Cropani, 1962).

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