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Intramontabile e presente anche quando non c’è, al Consiglio comunale di Catanzaro il “mattatore” è Tallini

La Costanzo vicepresidente. L’opposizione parla di «regia occulta» dello storico leader del centrodestra. Che replica: «Ma quali manovre…»

Pubblicato il: 19/08/2022 – 17:19
Intramontabile e presente anche quando non c’è, al Consiglio comunale di Catanzaro il “mattatore” è Tallini

CATANZARO Il mattatore dell’odierno Consiglio comunale di Catanzaro è in realtà uno che non siede più in aula. Ma il suo nome è stato evocato talmente tante volte, dai banchi di un’opposizione ormai lei “anatra zoppa”, da farlo assurgere a protagonista assoluto della seduta: il nome è quello di Mimmo Tallini, leader storico del centrodestra catanzarese, ex Forza Italia e oggi dirigente di spicco di Noi con l’Italia, e – evidentemente – ancora “kingmaker” della politica catanzarese. Il classico “convitato di pietra”, Tallini, che si conferma eterno e intramontabile. Per la verità non è stato un caso che il suo nome sia rimbalzato sui tavoli consiliari oggi, visto che l’aula ha eletto come vicepresidente del Consiglio comunale una figura che i bene informati ritengono vicina a Tallini, Manuela Costanzo, rieletta a giugno nella coalizione del competitor del sindaco Nicola Fiorita, Valerio Donato, ma adesso una dei quattro “responsabili” che ha puntellato la coalizione di Fiorita favorendo l’elezione di Gianmichele Bosco alla guida dell’assemblea cittadina.

L’elezione della Costanzo e le denunce di “regie occulte”

Nel dibattito che è seguito alla votazione della Costanzo – per lei 19 voti – soprattutto l’area di Forza Italia guidata dal consigliere comunale Marco Polimeni, citando un neologismo coniato da una testata giornalistica, ha parlato di «giornata storica perché oggi prende davvero forma il “Fioritallini” che non è un essere mitologico ma un nuovo soggetto politico reale che smentisce il cambiamento professato da Fiorita in campagna elettorale», denunciando insomma l’asse che si sarebbe creato tra il sindaco e lo stesso Tallini, un asse che passerebbe – è il sillogismo illustrato, non scena una certa linearità, da Polimeni – dal sostegno di Tallini al candidato sindaco Antonello Talerico che poi al ballottaggio ha sostenuto Fiorita (e ora ha una sua rappresentanza in Giunta). E’ un indizio, come ce ne sono altri disseminati in questa velenosa fase politica del capoluogo: qualcuno infatti ricorda anche la nota di plauso all’elezione di Bosco immediatamente diffusa da Tallini, che tuttavia – va ricordato – non ha mai fatto mistero di non aver gradito la candidatura di Donato da parte di un’ampia fascia del centrodestra. Il nome di Tallini è stato evocato anche da altri interventi, che hanno esplicitamente parlato di «manovre occulte» sui primi passi della nuova amministrazione, anche se non tutti dall’opposizione si sono pronunciati nei termini usati dai forzisti: a esempio lo stesso Donato non è entrato in questa scia limitandosi a evidenziare che «la promessa, l’impegno di cambiamento annunciati dal sindaco in campagna elettorale non ci sono più». Alla fine, sia pure con una certa fatica e a prezzo comunque di contorsioni un po’ imbarazzate, lo schieramento di Fiorita incassa anche l’elezione di un vicepresidente del Consiglio comunale quantomeno “gradito”, registrando numericamente una maggioranza ovviamente sempre posticcia ma ora arrivata a quota 19.

A destra Manuela Costanzo, sullo sfondo Giannichele Bosco

La replica di Tallini: «Ma quali manovre e tranelli…»

Il resto è fuori dall’aula, con una dichiarazione dello stesso Tallini che espone la sua versione rimandando la palla nei campi altrui. «La severa sconfitta rimediata da Lega e Forza Italia nella sfida per l’elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio comunale -dichiara il responsabile regionale di Noi con l’Italia – è lo specchio di un centrodestra catanzarese che ha perso completamente la bussola. L’apporto, numericamente e politicamente significativo, che l’unico consigliere eletto nella lista di Noi con l’Italia, Giulia Procopi, ha fornito alla soluzione dello stato di blocco dei lavori del Consiglio è un atto di serietà e di responsabilità. Non esiste nessuna regia occulta se non nella mente contorta di qualche mancato presidente del Consiglio comunale o di inadeguati “rampolli” azzurri dimentichi di avere costruito le loro fortune proprio grazie a chi ha diretto in maniera vincente Forza Italia negli ultimi dieci anni. Noi con l’Italia ha sostenuto con convinzione la candidatura a sindaco di Antonello Talerico, aiutandolo anche a superare le sue perplessità in ordine ad una corsa solitaria. I numeri hanno dato ragione a noi e alla bella battaglia combattuta da Talerico. In fase di ballottaggio, di fronte alla rovinosa prestazione del candidato del centrodestra cosiddetto ufficiale (ma in realtà era un tesserato del Pd), lo stesso Talerico ha ritenuto di stringere un accordo politico con il candidato del centrosinistra Nicola Fiorita, poi sigillata dalla presenza in giunta di tale schieramento. Noi con l’Italia, in presenza di posizioni politiche inconciliabili con il professor Fiorita, abbiamo lasciato libertà di voto ai nostri elettori. L’ampiezza del voto a Fiorita nel ballottaggio – rimarca Tallini – non si presta a strumentalizzazioni. È stata una dimostrazione di volontà popolare che esula da accordi, tranelli e manovre. Poiché di questo bisogna tenere conto, l’atteggiamento del nostro consigliere è stato quello di favorire la partenza di questa Amministrazione nell’esclusivo interesse della Città. Un atteggiamento che è stato condiviso, sia pure da altro versante, dai quattro consiglieri eletti con Donato e che hanno votato per Bosco e Manuela Costanzo. Per quanto mi riguarda, mi concentrerò, senza chiedere ruoli particolari, alla ricostruzione del centrodestra catanzarese devastato dalle scelte di Lega e Forza Italia. Mi auguro di trovare accanto in questa opera Antonello Talerico, che considero una risorsa importante, invitandolo a fare chiarezza all’interno del suo gruppo dove persiste una presenza di Azione con Calenda e Renzi che ritengo incompatibile con le politiche che un nuovo centrodestra dovrà attuare». (c. a.)

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