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«Vendemmia d’agosto»

«Mentre il solleone e le temperature infuocate arroventano le spiagge e si ricerca il refrigerio nel mare, in campagna ancora a notte fonda si comincia a lavorare per consentire la raccolta in con…

Pubblicato il: 19/08/2022 – 10:16
di Saveria Sesto
«Vendemmia d’agosto»

«Mentre il solleone e le temperature infuocate arroventano le spiagge e si ricerca il refrigerio nel mare, in campagna ancora a notte fonda si comincia a lavorare per consentire la raccolta in condizioni di accettabilità e sicurezza per gli operatori tutti.
La vendemmia comincia.
Alla partenza la Cantina Librandi pronta il 31 luglio con le prime raccolte delle uve per la base spumante e il 5 agosto taglio dei grappoli di Chardonnay per i bianchi secchi da tavola. Sono grappoli sani, con buon livello di tenore zuccherino e ottimi parametri analitici di acidità e pH.
Si anticipa la vendemmia al fine di preservare le pregevoli caratteristiche di profumi varietali, di componenti di freschezza olfattiva e gustativa che si ritroveranno nel futuro vino.
L’irrigazione di soccorso ha consentito un buon andamento della maturazione e le piogge in questi ultimi giorni hanno in qualche modo ristorato le piante stressate.
Ma ad un essere vivente assetato non si possono dare litri di acqua in un’unica soluzione con piogge torrenziali per reidratare una materia prima tutta da trasformare e nobilitare.
Le vigne del cirotano e di altre aree viticole senza impianto d’irrigazione sono veramente sofferenti, con foglie afflosciate, con grappoli di piccole dimensioni e di peso più ridotto e acini dalla buccia spessa.
Se sotto il profilo sanitario le uve si presentano sane, esenti da ogni malattia, per questa vendemmia un’osservazione andrebbe fatta non tanto e non solo sulle rese o sul calo di produzione più o meno stimato del 10%, ma dovremmo riflettere sulla sete dei campi, sulla durata del caldo afoso e sulle mancate escursioni termiche, soprattutto in aree di pianura, che condizionano la formazione dei precursori aromatici per uve e vini di qualità.
Con Davide De Santis, agronomo della cantina Librandi, affrontiamo il discorso di come bisogna “ripensare la gestione del vigneto futuro dove il cambiamento climatico impone nuove scelte agronomiche e nuove interpretazioni di tecnica colturale perchè la qualità delle uve mal si concilia con le alte e perduranti temperature”.
Gli effetti del Climate change richiamano ad una viticoltura “insostenibile” in queste condizioni che può mettere in discussione anche le storiche aree viticole se queste non sono attrezzate sugli di recupero dell’acqua e dell’efficiente distribuzione della stessa in relazione alla fisiologia delle piante.
Non e’ solo la siccità l’elemento su cui riflettere ma come attrezzarsi per preservare la fertilità dei suoli o revisionare le tecniche d’impianto dei vigneti in funzione delle variabili metereologiche e geopedologiche per una viticoltura sostenibile prima che sia troppo tardi.
E comunque e per adesso buona vendemmia Calabria».

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