CATANZARO «La costosa “soluzione” trovata dal neocommissario Occhiuto, bravo solo a fare lo sceriffo con i fiumi di soldi arrivati per la campagna vaccinale, potrebbe essere un gigantesco bluff per sopperire alla disperazione di una sanità pubblica al collasso e praticamente smantellata». E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Italia sovrana e popolare). «Infatti – spiega la parlamentare –, la convenzione per un incerto impegno futuro a discapito di tutte le norme vigenti e dei vincoli di bilancio, nei piani del presidente, si sarebbe realizzata a beneficio del fratello, candidato con Forza Italia».
«Le numerose norme infrante in questa convenzione – incalza Granato – che prevede un trattamento a 5 stelle per i medici cubani mentre i nostri medici del 118 e delle guardie mediche sono mantenuti in precarietà senza ferie nè malattia, con retribuzioni da terzo mondo, purtroppo per lui, hanno suscitato più polemiche e indignazione che gli attesi plausi – afferma ancora Granato – Troppi i medici calabresi fuggiti dalla nostra terra in cerca di condizioni di lavoro sostenibili ed equamente retribuite e troppi i giovani rifiutati nei percorsi universitari di medicina. Una figuraccia quella della trovata di Occhiuto che ha fatto parlare della Calabria anche il Times in termini ingiusti e tutt’altro che lusinghieri, addirittura come hub della mafia».
«Il presidente ha fatto di tutto per assumere su di sé – si legge ancora nella nota della senatrice Granato – il ruolo di commissario della sanità calabrese pensando di gestire risorse importanti in vista delle future tornate elettorali . Un programma ridicolo, visto che il piano di rientro non consente nemmeno una gestione corrente sufficiente per garantire i Lea. Cos’avrebbe dovuto fare dunque il nostro eroe? Semplicemente pretendere dal governo quello che ci spetta per far funzionare la sanità ad un livello accettabile e innanzitutto dare respiro alle strutture smantellando tutti i protocolli ridicoli legati al Covid che non consentono di smaltire tutto il lavoro anche di diagnostica arretrato. I Calabresi anche per un accertamento sono costretti talvolta ad andare fuori regione per i tempi biblici per la diagnostica».
«Ma la realtà è che i politicanti locali – scrive Granato – pensano solo a collocarsi e lavorano solo in quest’ottica, si guardano bene dal fare la voce grossa perchè quello che meno viene perdonato nei piani alti delle segreterie di partito è la disobbedienza e la rottura dei precari equilibri con i tecnici che gestiscono per conto dei decisori finanziari internazionali lo smantellamento dello stato di diritto».
«Ecco perché poi si arriva a certe figuracce – conclude la senatrice Granato –. Il nobile istituto delle dimissioni dovrebbe essere recuperato se non altro per dare un segnale di come stanno realmente le cose non solo in Calabria ma in Italia, con l’aggravante che qui la scarsità delle risorse e la povertà intellettuale di una classe dirigente e politica accattona con i potenti e arrogante con i cittadini rendono tutto più grottesco e paradossale. Nel frattempo cos’hanno intenzione di fare i consiglieri di opposizione in Regione Calabria?».
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