LAMEZIA TERME Nel Presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme è stata riaperta la struttura di Osservazione Breve Intensiva (Obi), che fa parte della struttura complessa Pronto Soccorso diretta dal facente funzioni Rosarino Procopio che risponde all’esigenza di monitorare e valutare l’evoluzione del quadro clinico dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso. Una riapertura che è stata possibile grazie all’operato dell’Odo, Organismo direzionale ospedaliero, appositamente costituito per risolvere tutte le questioni che riguardano i tre ospedali che fanno parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, al fine di dare un contributo fattivo sia ai processi clinico-assistenziali che alle procedure burocratico-amministrative. Il nuovo organismo strategico, composto dal dottor Gerardo Mancuso (che lo presiede), dal dottor Claudio Tomasello e dal dottor Federico Bonacci, coordinato del direttore sanitario aziendale dottor Luigi Mandia, sotto le indicazioni programmatiche del commissario straordinario dottor Ilario Lazzaro, in pochi giorni è riuscito a riaprire l’Obi, grazie anche alla collaborazione di tutto il personale del Pronto Soccorso. L’Odo è un organismo tecnico che ha il compito di curare la parte logistico-organizzativa degli ospedali di Lamezia Terme, Soverato e Soveria Mannelli, individuando soluzioni alle problematiche che possono verificarsi all’interno dei presidi. La prima iniziativa è stata la riapertura dell’Obi, chiuso durante l’emergenza pandemica per riorganizzare i percorsi all’interno dell’ospedale. “In pochissimi giorni – ha affermato il commissario straordinario Lazzaro – questo nuovo organismo aziendale ha dato prova di grande professionalità perché ha riorganizzato l’apertura dell’Ob che consentirà un’osservazione attenta e oculata dei pazienti prima dell’eventuale ricovero in ospedale, evitando così i ricoveri impropri. E tutto ciò è stato fatto nonostante sia ancora imperante il Covid”. In particolare, così come spiegato da Mancuso, “l’Obidispone di 8 posti letto e può contare anche sul supporto di nuovo personale. La struttura infatti è assegnata direttamente al Pronto Soccorso, quindi tutto il personale medico, sanitario, infermieristico e Oss si occuperà dei pazienti che afferiscono all’Obi. Sono stati inviati 6 nuovi infermieri e altri 4 medici che erano assegnati al Pronto Soccorso e che si occupavano dei Codici bianchi. La struttura è stata allestita in modo impeccabile e rappresenterà una valvola di sfogo per il nostro ospedale, evitando così i ricoveri impropri di degenza oltre che scongiurando anche dimissioni troppo precoci e garantendo al paziente una maggiore sicurezza e la corretta esecuzione dei protocolli diagnostico-terapeutici verificati e normalizzati”.
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