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Museo di Reggio Calabria, otto nuovi dipendenti per colmare i buchi nell’organico

Annunciato il piano per coprire il gap di addetti. Malacrino a Repubblica: «Con più fondi si potrebbe fare molto meglio»

Pubblicato il: 21/08/2022 – 9:44
Museo di Reggio Calabria, otto nuovi dipendenti per colmare i buchi nell’organico

ROMA Servono almeno quattromila nuovi addetti per riportare il sistema museale italiano in linea non con tutti gli standard dell’International Council of Museums, ma almeno con le previsioni della dotazione organica che il ministero della Cultura si appresta a varare con un decreto. Perché se il totale dei dipendenti previsti per il ministero guidato da Dario Franceschini è di 18.800, in servizio ci sono poco più di diecimila persone. Dopo l’allarme lanciato da Eike Schmidt sul rischio chiusura della Galleria degli Uffizi per carenza di personale di custodia si scopre che per dotare i nuovi istituti museali autonomi nati nell’autunno del 2021 (Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, Parco archeologico di Sepino, Pinacoteca nazionale di Siena e Museo nazionale dell’arte digitale di Milano) si è messo mano a una ridistribuzione del personale. Non solo per quello, ovviamente: la proposta di riparto riguarda anche altri istituti nati nel 2019, come il Museo archeologico nazionale di Cagliari o quello di Matera che sin dalla loro istituzione avevano sofferto di carenze di personale. A ognuno sono stati assegnati 40 addetti, il minimo per poter funzionare.

Otto nuovi dipendenti in arrivo al Museo di Reggio Calabria

E novità sono attese anche al Museo archeologico di Reggio Calabria. Carmelo Malacrino, che lo dirige dall’agosto del 2015, spiega a Repubblica: «Tutto il personale si impegna con professionalità facendo squadra in un momento particolarmente significativo per il museo qual è il 50esimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Certamente più e meglio si sarebbe potuto fare con maggior personale e fondi destinati alla programmazione, che in questo momento accoglie i visitatori con tanti eventi e quattro mostre temporanee». A metà settembre Reggio Calabria accoglierà nuovi otto dipendenti e scongiura così il rischio chiusura. Malacrino aveva sollevato il caso nel marzo scorso, quando il Museo aveva perso l’ennesima unità di personale, proprio alla vigilia dell’inizio delle attività per celebrare il cinquantesimo dei Bronzi. «Restano ora scoperte funzioni nevralgiche – aveva dichiarato il direttore –, quali quelle relative alle mostre e alle procedure di prestito di opere, sia in entrata che in uscita, ma anche la didattica e i progetti con scuole e università. Con sofferenza mi trovo obbligato a sospendere le manifestazioni già programmate per il mese di aprile, auspicando la rapida assegnazione di nuovo personale. Ridurre le attività culturali è una sconfitta non solo per il Museo, ma per l’intera comunità del territorio».

Il piano per 2.500 ingressi nei Musei statali

La strada verso la normalità, però, è lunga. Lo sa bene Massimo Osanna, direttore generale del Musei statali al ministero della Cultura: «Con gli interventi di questi ultimi anni stiamo provvedendo: dopo il primo scaglione di 1053 nuovi addetti alla vigilanza che prenderanno servizio dal 15 settembre, inseriremo 400 altri nuovi assunti a dicembre e poi ancora altri 1053 nel 2023». In tutto 2.500 ingressi entro il prossimo anno, una boccata di ossigeno per la cultura del Belpaese. In attesa di avviare nuovi concorsi. Perché i vuoti sono ancora tantissimi.

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