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Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Cisl-Medici: «Risanamento o liquidazione?»

Nino Accorinti e Luciana Carolei contestano le dichiarazioni del commissario Procopio sul bilancio aziendale: «È autocompiacimento»

Pubblicato il: 22/08/2022 – 9:07
Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Cisl-Medici: «Risanamento o liquidazione?»

CATANZARO «Il commissario Procopio, tralasciando le disfunzioni del sistema delle cure nell’Azienda “Pugliese Ciaccio”, ha ribadito sulla stampa il suo autocompiacimento per aver “risanato” il bilancio aziendale». È quanto scrivono in una nota Nino Accorinti e Luciana Carolei per la federazione Cisl Medici della Calabria e Magna Graecia.
«Indubbiamente dal nuovo riparto del fondo sanitario regionale 2021 – commentano i due – sono arrivati 35 milioni in più rispetto alla precedente assegnazione, che permettono di chiudere al meglio il bilancio consuntivo con i contributi regionali». «Emergono, però – aggiungono Accorinti e Carolei –, fondati dubbi se il nuovo finanziamento sia parametrato alle prestazioni erogate e, comunque, se gli accantonamenti del 2020 siano in linea con quanto dovuto. Dubitiamo, pertanto, che l’Azienda avrebbe chiuso il bilancio consuntivo 2021 in positivo, come affermato dal commissario, senza questa ulteriore assegnazione della Regione». «In ogni caso, trattandosi di una Azienda ospedaliera (centro Hub) – stigmatizzano i due –, è inaccettabile considerare un sistema delle cure orientato a soli principi di carattere economico. Sulle disfunzioni generate dalla gestione inadeguata e dal cosiddetto “risanamento dei conti” il commissario Procopio tace. Cosa pensa del reparto di medicina Covid senza medici, delle condizioni lavorative del Pronto soccorso e di altri reparti come la Geriatria, dove la carenza di medici mette a rischio perfino la turnazione e lo svolgimento dell’attività ambulatoriale?».
«Indubbiamente, il “risanamento” del bilancio – sottolineano Accorinti e Carolei – ha prodotto difficoltà nel garantire le prestazioni ai cittadini, condizioni di lavoro al limite con organici insufficienti, difficoltà negli approvvigionamenti. In una Azienda ospedaliera, che ha come obiettivo garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo, si può risparmiare non acquistando per esempio il cotone o i fili di sutura o altro materiale necessario per le attività chirurgiche?».
«Eppure il “Pugliese Ciaccio” – evidenziano – riveste un ruolo centrale nell’Area centrale del territorio calabrese garantendo la presa in carico delle emergenze e la presenza di strutture di alta specialità. Peraltro, a fronte delle competenze, delle condizioni di particolare disagio e dell’impegno dei professionisti, il management ha omesso il pagamento delle prestazioni aggiuntive espletate per le attività di ricovero dei pazienti Covid, l’attribuzione delle indennità Covid, l’attribuzione al personale della dirigenza medica e sanitaria delle premialità 2020/2021».
«Ed allora – domandano Accorinti e Carolei – sorge spontanea una ipotesi. Le risorse dei fondi contrattuali della dirigenza sono state “distratte” dal management per “risanare” il bilancio 2021? Come Cisl Medici vigileremo. Una cosa è certa. Il commissario Procopio ha confermato le violazioni contrattuali sul mancato avvio delle procedure di valutazione degli incarichi scaduti e la proroga degli stessi limitandone la durata fino alla costituzione della “Azienda Ou Dulbecco”».
«Questo comportamento, si può ipotizzare essere preliminare – avvertono Accorinti e Carolei – alla soppressione e/o accorpamenti di strutture ospedaliere, di cui sembra si stia discutendo in un tavolo coordinato da Azienda zero e di cui ne fa parte il commissario Procopio, dipendente dell’Asp di Vibo Valentia e, per chi non ricorda, condannato dalla Corte dei conti per la cattiva gestione del patrimonio della stessa Azienda vibonese».
«In definitiva a questo commissario – asseriscono Accorinti e Carolei – si può sicuramente attribuire il titolo di “liquidatore” o meglio di “traghettatore” dell’Azienda “Pugliese Ciaccio” nelle “tenebre eterne”! La Cisl Medici stigmatizza l’operato del management. La gestione della sanità necessita soprattutto di amministratori in grado di gestire in maniera chiara ed efficace la riorganizzazione degli ospedali con la giusta valorizzazione e rispetto del personale e garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza e servizi efficienti», concludono Accorinti e Carolei.

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