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In Calabria a scuola di educazione civica con la fondazione Kennedy

In un’intervista a Libero Kerry Kennedy racconta il progetto sul riciclaggio dei rifiuti in un liceo della regione

Pubblicato il: 22/08/2022 – 10:54
In Calabria a scuola di educazione civica con la fondazione Kennedy

LAMEZIA TERME Kerry Kennedy, figlia di Bob Kennedy e nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, è un’agguerrita attivista per i diritti umani avendo fondato nel 1988 il Robert F. Kennedy Center for Human Rights. Oggi racconta a Libero il modo in cui la fondazione realizza lezioni nelle scuole di tutto il mondo, «anche in ogni provincia di ogni regione d’Italia. Qui da voi – dice – abbiamo la Robert F. Kennedy Human Rights Italia, che si rivolge sia alle scuole chea un nuovo programma online accessibile a tutti gli insegnanti. Lo facciamo in concomitanza con la nuova legge sull’educazione civica, quindi è davvero integrato in tutte le scuole». Nel percorso c’è stata anche un’attività svoltai in Calabria, che Kerry Kennedy ricorda nell’intervista per spiegare quale sia il senso delle lezioni e l’ipotizzato impatto sulla comunità locale.

Il progetto sul riciclaggio dei rifiuti in una scuola calabrese

«Abbiamo avuto una scuola in Calabria – rievoca Kerry Kennedy – dove gli studenti hanno imparato a conoscere i diritti umani e dell’ambiente. Come progetto finale, gli studenti di 16 e 17 anni hanno realizzato un progetto sul riciclaggio. Sono andati al bistrot locale e hanno comprato un giornale e una coca cola, e hanno scattato delle foto mentre la compravano, la bevevano e poi la gettavano nel bidone del riciclaggio. Poi hanno fotografato il camion del riciclaggio che raccoglieva il giornale e la coca cola, quindi sono saliti sulle loro biciclette e hanno seguito il camion per tutta la città raccogliendo tutti i prodotti riciclati. Hanno seguito il camion fino alla discarica e hanno fotografato il camion del riciclaggio che scaricava tutti i prodotti riciclati proprio sopra il resto della spazzatura. Quindi hanno preso quelle foto e le hanno portate al giornale locale, che le ha messe in prima pagina. Poi sono andati dal sindaco e gli hanno detto: “Cosa farai?” e lui ha disdetto il contratto con l’azienda che si occupava dei rifiuti. Questo dimostra agli studenti che ognuno di loro è in grado di fare la differenza e che possono cambiare la società e avere un ruolo decisivo in questa».
L’esempio serve a spiegare che «ogni piano di lezione è composto da tre parti: la prima è la conoscenza dei diritti umani, la seconda è la comprensione delle emozioni sociali e la capacità di identificare, ad esempio, la differenza tra rabbia, gelosia, indignazione, e di sentirsi sicuri di poter rispondere a queste cose senza perdere il controllo delle proprie emozioni. La terza parte è la creazione di un cambiamento nella comunità».

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