COSENZA «La provocazione di Occhiuto, perché di provocazione si tratta, è quella di portare in Calabria medici cubani per sopperire alla carenza di organico. Strano che il governatore/commissario si accorga delle difficoltà del settore solo ad agosto». A dirlo ai microfoni del Corriere della Calabria è Carlo Guccione, responsabile sanità nel Mezzogiorno per il Pd e candidato al listino bloccato alla Camera, in terza posizione.
Guccione boccia sonoramente il “patto cubano” siglato dal governatore Occhiuto. «Quello della sanità è un tema serio. All’ospedale Annunziata di Cosenza mancano infermieri e oss, e sono 200 i posti letto da attivare, 474 in tutta la provincia di Cosenza tra hub e spoke». «L’idea di Occhiuto – sentenzia Guccione – non risolve un problema che invece è reale». L’ex consigliere regionale lancia la sua proposta che riprende in toto un bando dell’Usl di Ferrara. «Il bando si riferisce all’inserimento di medici specializzati e non ed è datato giugno 2022. Prevede, per i medici specializzati un compenso di 80 euro ad ora (per un turno di 12 ore il corrispettivo è pari a 1080 euro. Per i medici non specializzati, invece, il compenso ammonta a 70 euro all’ora (840 euro per 12 ore)». Secondo Guccione, il medesimo accordo «si sarebbe potuto stipulare in Calabria, i medici sarebbero stati disponibili in 15 giorni e pronti ad entrare in corsia e nei reparti». Per l’esponente dem, «sarà difficile che la convenzione stipulata dal governatore divenga operativa e vi è anche un problema di traduttori, necessari a migliorare la comunicazione dei professionisti cubani».
Carlo Guccione era stato chiamato dal suo partito ad affrontare quella che lui stesso definisce «una missione impossibile», sconfiggere l’allora candidato sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Quelle elezioni si conclusero con un risultato tanto schiacciante quanto scontato a favore dell’architetto, oggi candidato con Forza Italia alle prossime elezioni politiche. Guccione accettò “la sfida” conscio di non avere nessuna chance ma desideroso di sostenere il partito in un momento delicato. In cambio, ovviamente, sperava di ritagliarsi uno spazio importante in seno ai democrat. Quando si decisero donne e uomini da schierare alle elezioni Regionali, allo stesso Guccione venne chiesto di compiere un passo indietro, rinunciando alla candidatura in cambio di un ruolo diverso nel partito. Anche in quel caso, il soldato Guccione accettò le decisioni romane ottenendo in cambio la promessa di un posto “blindato” e un ruolo di primo piano nelle scelte dei candidati alle elezioni politiche. Così però non è stato. «A Cosenza – dice Guccione al Corriere della Calabria – la mia era una missione impossibile. E dal Pd non mi sono mai aspettato nulla. Sono coerente e per tradizione familiare sono stato sempre fedele al mio partito». L’ex consigliere regionale però si mostra ancora una volta sorpreso. «La cosa che mi ha stupito è che qualche mese fa sono stato chiamato a Roma dal segretario Letta e mi è stato detto che avrei dovuto fare altre esperienze. Non ho chiesto nulla e non mi sono candidato alle Regionali. Ci tengo a precisare che è stato il partito a convocarmi». «Questo impegno non è stato mantenuto – chiosa Guccione – ma ci sarà modo di chiarire la vicenda dopo le elezioni». (f. b.)
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