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La decisione

Omicidio stradale a Mirto, esce dal carcere il 36enne indagato

L’uomo era fuggito dopo l’incidente. Guidava senza patente e non avrebbe prestato soccorso alla 73enne poi deceduta

Pubblicato il: 22/08/2022 – 13:21
Omicidio stradale a Mirto, esce dal carcere il 36enne indagato

CROSIA Ha lasciato il carcere l’uomo indagato per l’incidente costato la vita ad una pensionata 73enne a Mirto Crosia. La decisione è stata adottata dal Tribunale della Libertà di Catanzaro che ha così accolto le richieste degli avvocati Alfredo Zicarelli e Gianluigi Zicarelli, legali del 36enne romeno. L’uomo a seguito della decisione andrà ai domiciliari.

La ricostruzione dell’incidente

L’incidente era avvenuto lo scorso 28 luglio lungo la Statale 106 all’altezza di Mirto Crosia ed aveva coinvolto l’auto, Audi A3, su cui viaggiava l’indagato, e la Daewoo Matiz su cui viaggiava la pensionata di 73 anni che è poi deceduta per le ferite riportate nell’impatto.
L’uomo, un 36enne romeno, secondo quanto appurato dai militari dell’Arma e dalla Polizia Locale di Crosia, grazie alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona dell’incidente, dopo lo scontro sarebbe fuggito senza prestare
soccorso alla pensionata e facendo perdere le sue tracce.
Successivamente, a seguito di ricerche, era stato individuato, fermato e condotto in
carcere con l’accusa di omicidio stradale in quanto era stat accertata una velocità di punta pari a 124 Km/h, condotta aggravata dalla riscontrata guida senza patente e dall’essere fuggito dal luogo del sinistro, oltre alla contestata omissione di soccorso e per non
aver moderato la velocità in presenza di attraversamento pedonale.
Una dinamica che aveva spinto i giudici ad applicare la massima misura cautelare in quanto gli inquirenti avevano evidenziato e valorizzato il pericolo di fuga.
Nei giorni scorsi, però, a seguito di istanza proposta dai legali del 36enne, è stata revocata la custodia in carcere con concessione degli arresti domiciliari.
«Tra le varie argomentazioni – è detto in una nota dei legali – la difesa ha messo in evidenza e documentato l’insussistenza del pericolo di fuga. I legali, inoltre, anche con l’ausilio dell’ingegner Fabrizio Coscarelli, hanno contestato radicalmente le conclusioni sulla dinamica del sinistro emerse in sede di indagini, con particolare riferimento anche alla velocità di marcia tenuta dal proprio assistito».

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