PRAIA A MARE «La grotta Azzurra e la Grotta del Leone finalmente chiuse alle barche a motore». A comunicarlo, in una nota, la sezione “Alto Tirreno Cosentino” di Italia Nostra che esprime così soddisfazione: «Per la prima volta in Calabria vengono, di fatto, applicate misure di conservazione contro una minaccia all’habitat delle grotte marine in una Zona speciale di conservazione».
«È un primo concreto ed importante risultato di una battaglia che Italia Nostra – è detto nella nota – ha portato avanti da sola in tutti questi anni tra incomprensioni , manifesti intralci ed insulti di ogni genere, per non dire di altro. Una battaglia durata ininterrottamente 10 anni».
«Era infatti il 25 luglio del 2012 quando scrivevamo alla Capitaneria di Porto, al Ministero dell’Ambiente la prima lettera – sottolineano gli ambientalisti – della quale vogliamo riportare alcuni passaggi molto significativi che hanno costituito la bussola della nostra azione successiva: “Con la presente nota segnalo alle autorità in indirizzo che le grotte dell’Isola Dino sono da tempo oggetto di un vero e proprio oltraggio da parte di barche, barconi e natanti a motore…… Questo comportamento rappresenta un serio pericolo per l’habitat delle grotte stesse…… Se non proteggiamo le risorse naturali che il nostro paese possiede, se non difendiamo questo patrimonio indispensabile all’attività turistica, che fine farà l’unica voce redditizia dell’economia locale, che si trova allo stato attuale, fortemente compromessa dalla crisi economica nazionale? Per un paese la cui economia si basa prevalentemente , se non esclusivamente, sull’ attività turistica la difesa ambientale diventa un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. La tutela e la salvaguardia di tali risorse va perseguita non solo per l’importanza che questo patrimonio ambientale rappresenta a livello nazionale e locale, ma anche per garantire al paese la possibilità di potenziare l’attività turistica e migliorarne la qualità”».
«Abbiamo operato in questi anni, dunque – è detto ancora nella nota – nell’esclusivo interesse del paese e questo provvedimento non avrebbe il valore che ha assunto , se nel frattempo in questi anni non fosse maturata nei cittadini una più attenta consapevolezza ambientale. Ringraziamo la Guardia Costiera di Maratea ed in particolare l’attuale comandate T.V. Michele Lenti ed il precedente comandate T.V. Francesco Franchini che hanno reso possibile tutto ciò con l’emanazione dell’ordinanza n. 20/ 26 luglio 2022 che di fatto rende possibile gli obiettivi che Italia Nostra si era prefissato. Ringraziamo il comune di Praia a Mare per aver dato esecuzione all’ Ordinanza della Guardia Costiera e della sua dichiarata ferma volontà di tutelare l’ambiente».
«Ora, sulla scorta anche di quanto avvenuto per l’Arcomagno – elencano gli attivisti di Italia Nosta è necessario: Vigilare perché la fila di gavitelli di sbarramento posizionati all’ingresso delle grotte non vengano vandalizzati; Rendere fruibile la Grotta del Leone rimuovendo le cause della sua interdizione; pervenire ad una regolamentazione dell’accesso alle grotte al fine di evitare fenomeni da più parte segnalati, quali l’abbandono di rifiuti che finiscono nei fondali, bivacchi, consumo di alimenti e bevande; Le grotte dell’Isola Dino sono da visitare con il massimo rispetto non da utilizzare come sale da pranzo o come luoghi di schiamazzi; Tutela dell’ habitat delle scogliere da liberare dagli interventi cementizi, e l’habitat della posidonia oceanica secondo le misure di conservazione, delimitando le aree più vulnerabili e di pregio con divieto di ancoraggio sulla posidonia».
«Sono queste misure da attuare in tempi brevi – concludono – se non si vogliono aspettare altri 10 anni e se si vuole veramente voltare pagina nella fruizione più sostenibile del mare e delle bellezze dell’Isola e dei fondali».
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