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Ferro, Iemma, Scutellà e Granato: nel collegio di Catanzaro la sfida più “glamour”

Tutte donne le principali competitor nell’uninominale del capoluogo: il renziano Mauro e lo storico Bevilacqua nel ruolo di outsider

Pubblicato il: 24/08/2022 – 13:30
Ferro, Iemma, Scutellà e Granato: nel collegio di Catanzaro la sfida più “glamour”

CATANZARO Appassionate, da anni impegnate in politica e nelle istituzioni anche con ruoli apicali, e pronte a giocarsi le loro carte. Sono diverse le cose che accomunano Wanda Ferro, Giusi Iemma, Elisa Scutellà e Bianca Laura Granato, e ora ce n’è un’altra: sono tutte candidate alle prossime elezioni politiche nel collegio uninominale di Catanzaro e provincia alla Camera.
Una sfida al femminine, in questo collegio, una sfida sostanzialmente tutta in rosa con le eccezioni del candidato lanciato da Italia Viva, il sindaco di Sellia Marina Francesco Mauro, e del candidato di Unione popolare di De Magistris, lo storico e scrittore Piero Bevilacqua. Quella nel collegio catanzarese è probabilmente la sfida più accattivante – la tentazione di definirla più “glamour” è quasi irresistibile – tra tutte quelle che in Calabria si registreranno nei sette collegi – 5 alla Camera e 2 al Senato – nei quali la nostra regione è stata suddivisa.
Storie, provenienze (anche territoriali, in verità) ed esperienze diverse, probabilmente anche ambizioni diverse se si deve tenere già fede alle previsioni, che dappertutto, Calabria compresa, danno il centrodestra destinato al trionfo, ma per la Ferro, la Iemma, la Scutellà e la Granato sarà in ogni caso una campagna elettorale intensa, perché c’è chi è chiamata a dover rispettare i pronostici della vigilia (la Ferro), chi a provare a ribaltare un risultato per tanti già scritto (la Iemma), chi a lanciare un messaggio a un partito che l’ha chiaramente sacrificata (la Scutellà), chi (la Granato) a portare avanti una linea politica in direzione ostinata e contraria (e chi, Mauro e Bevilacqua, a rompere questa egemonia numerica al femminile…).
In campo dunque anzitutto Wanda Ferro, già presidente della Provincia di Catanzaro, “madrina” di Fratelli d’Italia a Roma e sul territorio, coordinatrice regionale e parlamentare (vice capogruppo alla Camera) uscente dei meloniani. La Ferro è anche la capolista di FdI nel plurinominale della Camera, e quindi la sua elezione è comunque ritenuta sicura, ma da “pasionaria” qual è sicuramente vorrà conquistare anche il collegio: del resto, la Ferro il coraggio l’ha dimostrato, sia nel 2014 quando si scontrò con il vento in faccia alla guida del centrodestra delle macerie scopellitiane contro il centrosinistra alla Regione (finendo in una lunga controversia legal-giudiziaria dalla quale è uscita vincente), sia nel 2018 alle Politiche, quando conquistò il collegio “scomodo” di Vibo sia due mesi fa alle Comunali, quando da candidato sindaco in solitaria e con una sola settimana di campagna elettorale ha toccato il 9% al primo turno.
Contro di lei Giusi Iemma, volto in grande ascesa del Pd: apprezzata medico ospedaliero a Catanzaro, la Iemma è nell’orbita dem da diversi anni (è stata anche presidente provinciale del partito a Catanzaro una decina di anni orsono), e ora nel nuovo corso dem dopo la fine del commissariamento è una delle punte avanzate del partito, che infatti l’ha candidata alle Regionali (e ci ha visto giusto perché la Iemma ha sfiorato le 5mila preferenze) e poi l’ha indicata vicesindaco a Catanzaro nella neonata Giunta Fiorita. Un avversario sicuramente insidioso, per la Ferro.
Ma la curiosità è anche per la candidata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà, parlamentare pentastellata uscente: molto misteriosa, la logica di questa candidatura, considerando che il territorio di riferimento della Scutellà è la Sibaritide, anche se i maligni sostengono che questo dirottamento in un collegio scomodo come quello di Catanzaro sia stato determinato dalla necessità di liberare spazio a una contiana doc come Vittoria Baldino, originaria della Sibaritide ed eletta nel 2018 nel Lazio ma ora in corsa in Calabria nel collegio camerale Jonio cosentino-Crotone. C’è chi è pronto a scommettere su una Scutellà con il dente avvelenato con i vertici M5S e proprio per questo agguerrita. Chi invece i conti con il Movimento 5 Stelle li ha chiusi da un po’ è la senatrice uscente Bianca Laura Granato, eletta cinque anni fa con i pentastellati dai quali però è stata allontanata per la sua contrarietà alle scelte filo-governative del M5S: la Granato è così diventata la portabandiera di no vax, no green pass, no Conte, no Draghi, no guerra a Putin, promuovendo in prima persona il movimento antisistema di Italia Sovrana e Popolare che in Calabria ha come capolista alla Camera l’ex pm siciliano antimafia Antonio Ingroia. Una outsider da non sottovalutare, la Granato, che ha un seguito social non indifferente. La Granato è l’ultima del blocco in rosa che prova a conquistare il collegio di Catanzaro. Un blocco che candidati come il renziano Mauro e lo scrittore Bevilacqua cercheranno di intaccare. (c. a.)

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