«Alla fine del 2021 lo stock complessivo di debito delle amministrazioni locali calabresi, calcolato escludendo le passività finanziarie verso altre amministrazioni pubbliche (debito consolidato), ammontava a circa 4,1 miliardi di euro, pari a 2.192 euro pro capite (contro 1.516 euro pro capite nella media delle Regioni a Statuto ordinario). Includendo le passività detenute da altre amministrazioni pubbliche (debito non consolidato), il debito pro capite era pari a 3.157 euro (contro i 2.051 euro delle Regioni a Statuto ordinario)». Lo rivela l’ultimo report periodico della Banca d’Italia-Filiale di Catanzaro sull’andamento dell’economia in Calabria. «Nel 2021 – prosegue il report di Bankitalia – il debito consolidato delle amministrazioni locali calabresi ha registrato un aumento del 7,4 per cento, più del doppio rispetto a quello osservato nel resto del Paese (3,4 per cento), mentre il debito non consolidato è leggermente diminuito, probabilmente per il ridursi del ricorso alle anticipazioni di liquidità, di cui gli enti calabresi avevano ampiamente beneficiato nel 2020. Il maggior fabbisogno di finanziamento è stato principalmente soddisfatto con il ricorso ai prestiti, influenzati probabilmente dalla ripresa degli investimenti nelle opere pubbliche degli enti territoriali».
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