CATANZARO È il momento della danza per Armonie d’arte festival. Domani, 26 agosto, alle ore 21.30, al Teatro Politeama di Catanzaro andrà in scena “Turning_Orlando’s version”: una creazione di Alessandro Sciarroni (Leone d’oro alla carriera per la Danza) in cui l’artista esplora la pratica della danza classica e in particolare la danza sulle scarpe da punta.
Insieme alla coreografa Elena Giannotti, la ricerca è stata svolta con un gruppo di cinque danzatori (Maria Cargnelli, Francesco Saverio Cavaliere, Lucrezia Gabrieli, Sofia Magnani, Roberta Racis) e la composizione musicale è stata realizzata da Aurora Bauza e Pere Jou (Raccolta Telemann).
Orlando rimanda a una ciclicità rotonda, a una trasformazione circolare e, come nel romanzo di Virginia Woolf, ci invita ad attraversare un mistero
Turning Orlando’s version è un nuovo capitolo di un progetto più ampio (Turning) ispirato ai flussi migratori di alcuni animali che alla fine della loro vita tornano a deporre le uova e muoiono nel loro territorio natale, dove il verbo “girare” è tradotto e rappresentato in scena in senso letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota attorno al proprio asse: l’azione si sviluppa in un viaggio emozionale psico-fisico, una danza della durata, allo stesso modo in cui “girare” significa anche evolvere, cambiare.
In questo pezzo c’è un legame profondo con la vita animale selvaggia, con il potere misterioso e inevitabile degli animali e dei loro processi di transumanza, vibranti come sagome all’orizzonte.
Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle arti performative con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e previsto il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline.
Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso ad un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti dalla danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti.
Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam , Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, Il Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia e il Museo Maxxi di Roma.
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