CATANZARO La Corte di Appello di Catanzaro, riunita in Carnera di Consiglio (Fabrizio Cosentino Presidente; Carlo Fontanazza Consigliere e Abigail Mellace Consigliere) si è pronunciato sul ricorso proposto dall’avvocato Antonio Quintieri, legale di Danilo Turboli, imputato nel processo scaturito dall’inchiesta “Testa del Serpente”.
La difesa ha presentato ricorso in appello avverso il provvedimento con il quale Danilo Turboli veniva ritenuto socialmente pericoloso e meritevole della misura della sorveglianza speciale per la durata di tre anni, con applicazione dell’obbligo di soggiorno. La Corte d’Appello ritiene il ricorso fondato, poiché «Il Tribunale ha proceduto senza prevedere alle verifiche sulla regolarità del contraddittorio, previste dall’art. 7 comma 4bis codice antimafia, incorrendo pertanto in nullità, non risultando mai notificato all’interessato alcun avviso di avvio del procedimento, nel corso del quale veniva garantita l’assistenza tecnica solo tramite la nomina di un difensore di ufficio».
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