CASSANO ALLO JONIO È in corso da questa mattina a Sibari un nuova mobilitazione dei tirocinanti calabresi. Ne dà notizia l’Usb. La mobilitazione segue quella dello scorso 23 agosto a Crotone, dopo la quale «non è arrivata dalle istituzioni alcuna risposta significativa. E come avevamo annunciato – spiega il sindacato – non attenderemo inermi l’evolversi degli eventi. Novembre incombe e la scadenza dei tirocini di inclusione sociale (Tis) rischia di materializzarsi nel disinteresse dell’amministrazione regionale. Evidentemente l’unica attuale preoccupazione del presidente e degli assessori è la campagna elettorale».
«Il dramma sociale che rischia di concretizzarsi con la scadenza dei tirocini – continua la nota –, e quindi la relativa bocciatura della proposta di contrattualizzazione avanzata da Usb, è di proporzioni enormi. La politica sottovaluta la questione, se non interverrà tempestivamente sarà travolta da una delle peggiori crisi sociali degli ultimi decenni.
All’assenza di reddito per 4.500 tirocinanti, a cui vanno aggiunte le loro famiglie, si somma il carovita, tra aumento delle bollette e di ogni tipo di beni e servizi».
«La campagna elettorale – spiegano ancora dall’Usb – è nel suo pieno svolgimento, più che passerelle c’è bisogno che i leader nazionali e i candidati locali dicano in che modo intendano affrontare il problema precarietà in Calabria. Servono proposte concrete capaci di segnare immediatamente la vita dei calabresi, in questo caso dei tirocinanti. Da Orsomarso a Irto, come si intende, una volta ottenuto l’agognato seggio in Parlamento, affrontare la vertenza tirocinanti? Diffidiamo dagli annunci a favore di telecamere ma ci aspettiamo che la vertenza, ormai decennale, sia oggetto di dibattito tra le forze politiche. La proposta di Usb è chiara e sul piatto ormai da mesi, non abbiamo chiaro invece quali siano le strade alternative della politica e delle altre forze sociali. Siamo consapevoli che senza una mobilitazione costante e determinata non ci sarà alcuna novità positiva ma solo silenzi. Non ci fermeremo fin quando non arriveranno atti concreti nella direzione della definitiva contrattualizzazione. Ci appelliamo ai Prefetti delle cinque province calabresi affinché tengano in considerazione e non sottovalutino la fase di profonda crisi sociale e occupazionale che andrà ad acuirsi nei prossimi mesi e richiamino gli amministratori regionali alle loro responsabilità rispetto alla vertenza dei tirocinanti».
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