LAMEZIA TERME È probabilmente il tema preponderante della campagna elettorale, argomento attorno al quale le forze politiche di tutti gli schieramenti dibattono da settimane, con proposte a tratti simili, a tratti divergenti, ma senza trovare – almeno finora – il bandolo della matassa.
Il caro bolletta, l’aumento dei prezzi del gas e dell’energia, sta segnando anche in modo drammatico gli ultimi mesi del nostro paese, mettendo letteralmente il ginocchio il tessuto imprenditoriale anche in Calabria. Emblematico in questo senso l’esempio di Giovanni Sgrò, titolare di un supermercato di Montepaone, nel Catanzarese, che ha pubblicato su Facebook l’importo dell’ultima bolletta dell’energia elettrica: oltre 31mila euro. Dai ristoratori, ai gestori di locali e pizzerie, ma anche quei piccoli imprenditori che sono poi il motore dell’economia della nostra regione: tutti piegati sotto al peso di costi spropositati e insostenibili.
E si fa sentire anche la pressione dei sindacati che spingono verso l’adozione di soluzioni concrete. Come quelle proposte, ad esempio, da Angelo Sposato, segretario regionale della Cgil Calabria che, ai microfoni del Corriere della Calabria, ha illustrato i punti salienti di quello che ha definito un «piano strutturale». «Lo ripetiamo da tempo – ha detto Sposato – è una crisi di sistema e che quindi non riguarda solo il mondo imprenditoriale ma il mondo del lavoro in generale, riguarda l’economia, le protezioni sociali e il welfare perché la crisi di sistema porterà a delle conseguenze e a delle scelte».
Angelo Sposato, poi, fissa i punti cardine sui quali si deve puntare per evitare una crisi ancora più profonda. «Pensiamo – ha detto – che non si possa risparmiare sugli assi portanti della nostra democrazia come la scuola, una di quelle che va invece sostenuta. Bisogna mettere mano subito al tema dei sostegni dei ristori economici che non sono sufficienti se non si adottano misure di sistema». «Il tetto al prezzo del gas è un tema affrontato a livello europeo, ma bisogna insistere per aiutare imprese e famiglie con risorse economiche fresche».
Quali? Sposato ha le idee chiare e puntano tutto sugli extraprofitti, così come gran parte della classe politica nazionale ha già illustrato. «Abbiamo proposto di tassare subito tutti gli extraprofitti che tutte le aziende energetiche e se vogliamo anche quelle farmaceutiche stanno producendo e ridistribuire quei 30-40 miliardi immediatamente su imprese, lavoratori e pensionati. Ma questo si può fare se si fanno interventi immediati con elementi strutturali, 200 euro devono essere soldi dati ogni mese almeno per un anno». «Si parla di ricorso alla cassa integrazione – ha spiegato ancora Sposato – ma non può essere solo quella la strada da seguire perché è evidente che il prezzo verrebbe pagato troppo dall’impresa. Bisogna lavorare per fa si che i ristori dati alle imprese siano efficaci per mandare avanti le attività». E poi la chiosa che sa di monito: «Non possiamo permetterci che il Paese si fermi come è accaduto con la pandemia». (redazione@corrierecal.it)
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