La notizia del conferimento di incarico aggiuntivo di reggenza del Convitto Nazionale B. Telesio al dirigente scolastico Andrea Codispoti, cui rivolgiamo il nostro augurio di buon lavoro, ha riacceso il dibattito sulla natura e sul ruolo che quest’ultimo dovrebbe rivestire sul territorio, anche in relazione all’omonimo e storico Liceo Classico cittadino. Come riportato di recente dai quotidiani locali, negli ultimi due anni il Convitto è notevolmente cresciuto nei numeri, al punto che si è passati dai 7 alunni del 2019 ai 450 iscritti di oggi. Un tale risultato se da un lato premia chi ha creduto nel suo rilancio e rappresenta per molti aspetti una buona notizia, dall’altro alimenta – come si è visto in questi giorni- polemiche intorno a svariate questioni, che spaziano dal costo delle rette, i crediti che lo stesso Convitto pare avanzi dalle locali amministrazioni, i bandi mai emanati che potrebbero eventualmente sostenere le spese dei cittadini meno abbienti, fino a temi di natura più generale, quale quello della dispersione scolastica, della funzione sociale della scuola e del senso pedagogico dell’istruzione.
Precisiamo che la Cgil basa, per Statuto, i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza. Coerentemente col nostro Statuto, dunque, il nostro impegno quotidiano è finalizzato allo sviluppo di politiche che diano pari opportunità e rendano esigibili i diritti fondamentali dei cittadini. L’idea di una scuola equa e inclusiva si ispira ai principi di condivisione e democrazia che appartengono alla Costituzione, non certo possono essere prerogativa di una parte o di una minoranza. Chi, come noi, vanta esperienza nel Sindacato ben conosce quale fatica e pazienza comporti il dover mediare e convergere su piattaforme, aggregare e saldare esperienze e punti di vista, ponderando, valutando con equilibrio e prudenza, in nome di un interesse collettivo e mai di parte. Come Flc E Cgil dichiariamo pertanto anche al nuovo Rettore -reggente la nostra piena disponibilità al confronto, su questi e su tutti i temi che da sempre ci vedono impegnati nella paziente e faticosa azione quotidiana di rappresentare, sostenere, tutelare e difendere i più deboli, dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Tra tante polemiche rischia però di passare in secondo piano una questione che è forse al momento la più urgente, riguardante l’attuale carenza di spazi e la conseguente sistemazione logistica del personale e degli studenti all’interno delle due scuole.
Attualmente infatti lo storico e glorioso Convitto Nazionale “B. Telesio” non ha una propria sede, dato che la struttura che dovrebbe ospitarlo è chiusa da anni per lavori di restauro. Da circa due anni esso è pertanto di fatto allocato all’interno della sede del Liceo Telesio, a evidente discapito e con grande disagio del personale scolastico e degli studenti liceali, che progressivamente hanno visto gli ampi e attrezzati spazi che prima erano a loro disposizione ridursi al punto che si è stati costretti prima al sacrificio dei doppi turni, poi al trasferimento di un consistente numero di classi dal plesso principale alla sede Ex Canossiane. Tutto questo – giova ricordarlo – è avvenuto al solo scopo di dare ospitalità alla popolazione studentesca del Convitto.
In una lettera aperta indirizzata al Consiglio d’Istituto del Liceo Classico Telesio e alla Provincia, pubblicata il 31 luglio 2022, alcuni docenti della scuola, sostenuti anche dalla nostra Organizzazione Sindacale, oltre a denunciare i disagi loro arrecati dalla rapida crescita del Convitto, hanno chiesto ai propri destinatari e a tutti gli enti preposti, locali e regionali, di impegnarsi concretamente alla ricerca di soluzioni logistiche e organizzative che possano consentire a tutte le classi del liceo di restare nella propria sede, escludendo la possibilità di turnazioni pomeridiane e ribadendo la necessità che nessun cambiamento d’uso debba essere nella scuola effettuato a beneficio di terzi.
Riteniamo che le richieste avanzate da questi lavoratori siano legittime e condivisibili, e ricordando che il Convitto Nazionale “B: Telesio” e il Liceo Classico “B. Telesio” rappresentano due diverse Istituzioni scolastiche, ben distinte e separate tra loro, auspichiamo che tali rimangano anche in futuro. Chiediamo ora inoltre anche al dirigente Codispoti, nuovo reggente del Convitto, la disponibilità e l’impegno a collaborare affinché si trovino per la Primaria e la Media inferiore soluzioni logistiche diverse, al fine di consentire a tutte le classi dello storico Liceo cittadino di tornare al più presto nella propria sede.
Non vanno pertanto delegittimate, come è avvenuto purtroppo recentemente sui giornali ad opera di qualcuno, le opinioni di quella parte, seppur minoritaria, della comunità del Liceo Telesio, che attraverso le giuste sedi e modalità, nel pieno rispetto di ruoli e funzioni, sia all’interno dell’Istituto sia pubblicamente, di fronte alla più estesa comunità cittadina, ha espresso il proprio punto di vista ed esercitato democraticamente il proprio diritto di parola in merito a questioni che la vedono direttamente coinvolta. Non possono essere banalmente etichettati come refrattari alla “rivoluzione”, conservatori dello status quo, contrari per principio a ogni innovazione, coloro che si oppongono a soluzioni logistiche e organizzative che, alla prova dei fatti, si sono dimostrate inadeguate, come l’attivazione dei cosiddetti doppi turni o la più recente proposta di trasferimento di alcune classi dal plesso principale – che peraltro non pare presenti problemi strutturali – alla sede storica Ex Canossiane.
Se pertanto, come è stato scritto in questi giorni, è bello vedere studenti protestare per la propria scuola, saranno certamente allora altrettanto degni di considerazione, e soprattutto meritevoli di una risposta, coloro che, impegnati in questo momento in difesa delle proprie idee, dubitano che i gravi problemi logistici, a tutt’oggi irrisolti, possano risolversi grazie a un generico slancio operativo o peggio debbano ricadere interamente sulle spalle dei lavoratori della scuola in nome di un compassionevole senso di sacrificio, che poco o nulla ha a che vedere con l’etica del lavoro.
Ci sentiamo vicini a questi lavoratori e ci uniamo all’appello da loro rivolto alle istituzioni e alla politica, affinché assieme si trovi al più presto una soluzione logistica che non danneggi e non penalizzi nessuno.
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