CROTONE Pomeriggio d’inferno al porto di Crotone dove nel tardo pomeriggio di oggi si è registrata quella che si profila come l’ennesima tragedia sul lavoro con 3 morti e un ferito grave, ricoverato in rianimazione senza un arto all’ospedale “San Giovanni di Dio”.
Erano le 17.20 quando è stato avvertito un terribile boato che ha letteralmente scosso la tranquillità del pomeriggio crotonese. Pochi istanti dopo, in cielo, è comparsa un’alta colonna di fumo nero proveniente dal Porto nuovo della città. Sui social, intanto, erano subito apparsi i primi filmati postati in diretta dai cittadini dalle loro abitazioni con vista sullo scalo. Si teme il peggio: che sia accaduta una sciagura.
Sul posto trapelano, fin dai primi istanti, notizie di morti e di feriti in seguito all’esplosione. E intorno è tutto un levarsi di sirene e di mezzi di soccorso che si rincorrono. Tutti diretti sulla banchina del Molo foroneo del Porto nuovo dove era ormeggiato il rimorchiatore “Asso Malakal Harbor” battente bandiera delle isole Palau, situate nell’Oceano Pacifico.
Sull’imbarcazione, secondo quanto appreso, stavano effettuando alcune riparazioni almeno quattro persone di nazionalità straniera. Per stabilire cause e dinamiche certe sull’esplosione è giunto immediatamente sul posto il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Crotone, Alessandro Rho.
Sul posto c’era già da qualche minuto una squadra della sede centrale dei Vigili del fuoco con il supporto di autoscala e una autobotte (5 mezzi e 14 unità), con il comandante Giuseppe Bennardo a coordinare le operazioni di soccorso. In mare, imponente da lontano, anche la vista un altro rimorchiatore che spruzzava un grosso getto d’acqua in direzione del rimorchiatore.
Tutte da stabilire le cause e le dinamiche dell’incidente, ma una cosa è certa. Al momento dell’esplosione vi erano a bordo almeno 4 persone impegnate nei lavori di riparazione. Lo scoppio ha spento sul colpo la vita tre di loro (due indiani e un egiziano di età compresa tra i 26 e i 40 anni), lacerandone i corpi, mentre una quarta persona, un altro cittadino indiano, è rimasta senza un arto ed è stata ricoverata in condizioni gravissime.
Tremenda la scena di chi è arrivato per primo sul posto. Due corpi sono stati infatti rinvenuti sulla banchina, mentre un terzo è stato scaraventato in mare dall’esplosione ed è stato recuperato da alcune imbarcazioni.
Dai primi accertamenti dei vigili del fuoco, sarebbe stata la bombola di una saldatrice, che le vittime stavano utilizzando in quel momento, a provocare lo scoppio. L’incidente si sarebbe verificato nella sala macchine del rimorchiatore e non in un container, come si era appreso in un primo tempo.
Dovrebbero essere in tutto 7 i componenti dell’equipaggio, in gran parte indiani ed egiziani e, tra di essi, anche un italiano rimasto illeso. Tre di loro hanno scampato la tragedia solo per il fatto di essersi trovati a terra in quel momento, fuori dal porto per svolgere altre faccende, forse per fare la spesa. La confusione iniziale, invece, li aveva fatti dare per dispersi, ma per fortuna, la notizia è stata subito smentita.
Nessuna dichiarazione del pm all’uscita doganale del porto dove erano assiepati cronisti e operatori televisivi.
A Rilasciare qualche dichiarazione è stato invece il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce.
«Una tragedia enorme», ha riferito il primo cittadino visibilmente scosso dall’accaduto. «Ci sono dei morti – ha proseguito Voce – di nazionalità straniera, sembra che lavorasse sul posto anche una ditta crotonese, ma non ci risultano feriti italiani». «Un fatto tristissimo – ha commentato ancora il sindaco –, si tratta di gente che stava lì per sbarcare il lunario e invece ha perso la vita in questa maniera tragica. Parliamo sempre delle norme sul lavoro e poi non riusciamo a farle rispettare, anche quelle più semplici». «La comunità di Crotone – ha concluso Voce – si stringe attorno al dolore di queste famiglie, è una situazione tristissima».
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