CATANZARO A chi – nello specifico il consigliere regionale del M5S Davide Tavernise – gli chiede di «cambiare passo» sul governo della sanità e gli rimprovera di non aver fatto abbastanza negli ultimi dieci mesi da commissario, Roberto Occhiuto risponde con qualche esempio. E con un ragionamento sulle “regole d’ingaggio”, ritenute un passaggio fondamentale prima di arrivare a riordinare il sistema. Le parole del governatore in consiglio regionale sono una risposta al politico del Movimento Cinquestelle ma anche un’accusa a chi ha gestito il sistema prima di lui. Sui giudizi espressi dal governo («Quasi tutti gli ex commissari avevano avuto una valutazione positiva, ma come fa il governo a dire che la sanità in Calabria non funziona e poi a dare valutazioni positive?»). E sui meccanismi delle nomine. «Quando ho nominato i commissari – spiega Occhiuto all’assemblea – l’ho fatto tra un incontro e un altro senza che ci fosse un solo deputato o consigliere regionale davanti alla mia porta. E quando, a loro volta, i commissari hanno scelto i manager mi hanno chiesto se avessi qualche suggerimento. Ho risposto “fate quello che volete, avete voi gli obiettivi e se non li centrerete sarete rimossi senza poter accampare alcun alibi”».
«È o non è un’innovazione – si chiede Occhiuto – rispetto a una sanità che in Calabria è sempre stata lottizzata. Ringrazio i miei colleghi di maggioranza perché non hanno mai esercitato pressioni. È una differenza o no?».
Altra novità, a detta di Occhiuto: «Chi frequentava Aziende sanitarie e dipartimento della Salute non vedeva che erano spesso un bivacco per operatori privati della sanità? Andate ora nel dipartimento e nelle Aziende sanitarie e vedete se anche rispetto a questo le regole d’ingaggio sono cambiate, senza entrare in contrasto con gli operatori privati che restano un pilastro del sistema. Le regole si stabiliscono anche attraverso il confronto con gli organismi della rappresentanza che queste associazioni hanno. Non sono innovazioni epocali: sono regole d’ingaggio che sono la precondizione per produrre risultati nell’interesse dei cittadini».
C’è anche una valutazione politica nella controreplica di Occhiuto alle osservazioni dell’opposizione. «Ho detto più volte ai consiglieri e agli assessori regionali che la storia della Regione è la seguente: i consiglieri regionali e gli assessori vengono rieletti, quello che si consuma politicamente è il presidente della Regione, che diventa il responsabile di tutto quello che non funziona. Io non ho interesse ad acquisire pacchetti di consenso, ricordo miei predecessori che hanno fatto firmare documenti in loro sostegno a 300 sindaci e poi alle elezioni hanno preso l’1%. Ho detto: io ho 5 possibilità su 100 di resistere, se riesco a dare qualche soluzione ai problemi dei calabresi. Sto facendo questo sulla sanità». (redazione@corrierecal.it)
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