ROMA «La scuola deve essere l’ultima» ad essere interessata da eventuali provvedimenti sui «problemi connessi al costo dell’energia». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Radio Anch’io su Radio 1.
«La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas», ha sottolineato il ministro commentando ipotesi di chiusure al sabato (con dad) o accorpamenti di orari per consumare meno energia negli istituti scolastici. «Il governo non ha mai affrontato questo tema», ha anche precisato Bianchi «ci sono altri ambiti dove si può e si deve risparmiare. La scuola deve essere lasciata nelle condizioni di lavorare al meglio».
«Stiamo investendo sui tempi prolungati, sui tempi pieni, stiamo dando risorse per le mense e per le palestre ma questo è un altro piano», ha aggiunto il ministro.
«Quando i ragazzi arriveranno a scuola troveranno tutti i docenti, quelli che sono già in cattedra da moltissimo tempo», quelli che son stati assunti perché «abbiamo fatto tanti concorsi» e «abbiamo già fatto tutte le assunzioni che potevamo fare per le supplenze lunghe» ha detto ancora il ministro.
«Dal primo settembre», oggi, verranno poi decise «le supplenze brevi che coprono le malattie e i distacchi», ha aggiunto Bianchi sottolineando: «Noi non abbiamo lasciato soli i nostri dirigenti».
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