AMANTEA La Regione Calabria si opporrà al ricorso presentato dal Comune di Amantea contro la delibera che di Palazzo Campanella che ha avviato l’iter per procedere alla fusione tra Campora san Giovanni e Serra d’Aiello e alla contestuale nascita della nuova realtà amministrativa di Temesa.
L’avvocatura regionale ha infatti presentato ieri (2 settembre) al Tribunale amministrativo regionale l’atto di resistenza al ricorso depositato dal legale del Comune di Amantea lo scorso 26 luglio.
Un ricorso quest’ultimo che chiedeva la sospensione la delibera del Consiglio regionale n. 82 del 6 giugno scorso relativa all’indizione di un referendum consultivo sulla base della proposta di legge di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano riferita alla “modifica dei confini territoriali dei Comuni di Serra d’Aiello e Amantea della Provincia di Cosenza”.
Una procedura che prevede l’indizione di una consultazione tra i cittadini del Comune di Serra d’Aiello e quella porzione di territorio amanteano ricompresa nella popolosa frazione di Campora San Giovanni. Un provvedimento che contempla sia il distacco della frazione dal capoluogo Amantea sia la nascita di un nuovo comune lungo la costa del Tirreno cosentino: appunto Temesa.
Una nuova realtà che nascerebbe, dopo l’eventuale esito positivo della consultazione referendaria, che prevede la fusione della quota parte del territorio amanteano e dell’intero comune di Serra d’Aiello.
Da qui il ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Amantea, retta da Vincenzo Pellegrino, che aveva eccepito la lesione di alcuni diritti dei cittadini tra cui quello di aver consentito il voto solo ad una parte dei residenti nella cittadina tirrenica – quelli che vivono nella frazione – e non a tutti, ma anche l’aspetto che l’eventuale distacco e poi la fusione avrebbe ridotto da una parte il numero della popolazione residente ad Amantea al di sotto dei diecimila abitanti e dall’altra avrebbe fatto nascere un comune con un numero esiguo di abitanti.
Contro quel ricorso il 2 agosto scorso si era costituito il Comune di Serra d’Aiello, rappresentato dall’avvocato Oreste Morcavallo, così come il “Comitato ritorno alle origini di Temesa” – promotore dell’inziativa di distacco dal comune di Amantea e della fusione con il Comune serrese. Ed ora anche la Regione scende in campo per difendere le proprie ragioni. Sarà il Tar Calabria nell’udienza fissata per il prossimo 7 settembre a decidere se accogliere o meno le ragioni sospensive presentate dal Comune di Amantea.
Una decisione attesa anche dalla Cittadella, visto che solo dopo il pronunciamento del Tar con molta probabilità il governatore si determinerà se emettere o meno il decreto con il quale verrà indetto il referendum per decidere il divorzio di Campora da Amantea e la possibile nascita – dopo la fusione con Serra d’Aiello – del comune di Temesa. (r.desanto@corrierecal.it)
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