RENDE «Quello che l’inchiesta scaturita dall’operazione della DDA coordinata dal Procuratore Gratteri ci sta raccontando, attraverso la cronaca giornalistica, è una città, quella di Rende, nelle mani delle ’ndrine con la compiacenza e connivenza di una parte della politica. Tutto ciò suggerisce l’invio immediato di una commissione d’accesso antimafia al Comune di Rende. Al netto delle singole posizioni processuali che saranno stabilite da un tribunale e della presunzione d’innocenza dovuta a tutti gli indagati, emergono in maniera evidente delle vicende riguardanti l’amministrazione di questo importante comune della Calabria che, a tutela di tutta la cittadinanza, devono essere chiarite al più presto». Così il deputato del M5S Alessandro Melicchio, dopo la sospensione degli amministratori coinvolti predisposta dal Prefetto di Cosenza. «C’è grande preoccupazione in città, – afferma il deputato pentastellato – anche a seguito della nomina, poca chiara, del vicesindaco, assessore di una giunta di centrodestra nonché segretaria del circolo cittadino del Pd, che dovrà sostituire il primo cittadino. Il fratello, infatti, è coinvolto nello stesso tsunami giudiziario che ha investito la città. Mi associo, quindi, anche alla richiesta degli attivisti del Movimento 5 Stelle di Rende, che hanno chiesto le dimissioni di Manna. Sono arrivate quelle dell’assessore Munno, ma non del Sindaco, che avrebbe dovuto invece pensare al bene della città, tenendola fuori dalle sue vicende processuali». L’ultima considerazione del parlamentare pentastellato è per il Procuratore di Catanzaro. «Un plauso da parte mia va alla DDA per la più estesa indagine su Cosenza riguardante la mafia, insieme al mio pieno sostegno al Procuratore Nicola Gratteri, che non ha potuto spiegare i dettagli dell’operazione a causa della nuova normativa. Avevo espresso più di un dubbio sulla legge Cartabia, che il Movimento 5 Stelle, isolato in Parlamento e contro tutte le altre forze politiche, ha provato, riuscendoci purtroppo solo in parte, a migliorare. Noi del Movimento restiamo dalla parte della legalità, dalla parte giusta».
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