Era prevedibile che dopo il lungo letargo della democrazia, iniziato nel 1994, gli appuntamenti elettorali avvertissero i contraccolpi della dissipazione del patrimonio di ideali e di valori che costituiscono le fondamenta della nostra Repubblica. Non c’è più entusiasmo. Tutto sembra avviarsi lungo un percorso senza uscita. Bisogna andare avanti per salvare la democrazia e un patrimonio di cultura sepolto da tanta supponenza e indolenza.
La prossima legislatura deve essere costituente per affrontare la forma di governo (io sono per il sistema tedesco, per il ripristino del numero dei parlamentari, dell’articolo 68 della Costituzione per garantire centralità e indipendenza del Parlamento e per la riforma del sistema elettorale in senso proporzionale con le preferenze).
Le preferenze per eliminare le caste che si sentono depositarie della sovranità che e’ del popolo. Bisogna votare candidati che si richiamano alla nostra storia civile (democratica cristiana, laica riformista, liberale e progressista).
Il centro è lo “strumento” per costruire dopo le elezioni. Un centro inteso come grande area in cui si ritrovino gli uomini liberi e non gli avventori anonimi senza morale politica. Non una modesta aggregazione di formazioni politiche soggetta ai vari richiami.Un orizzonte ampio, dunque, che sia riferimento, attrazione e sintesi.
*segretario nazionale Nuovo Cdu
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