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«Schizofrenia dei potenti: vogliono la luna, dimenticano la terra»

Negli stessi giorni in cui gli americani annunciano la nuova “conquista” della Luna, a distanza di 40 anni dall’allunaggio più recente (1972), in Amazzonia, nel territorio indigeno di Tanaru, muor…

Pubblicato il: 05/09/2022 – 7:13
di Francesco Bevilacqua
«Schizofrenia dei potenti: vogliono la luna, dimenticano la terra»

Negli stessi giorni in cui gli americani annunciano la nuova “conquista” della Luna, a distanza di 40 anni dall’allunaggio più recente (1972), in Amazzonia, nel territorio indigeno di Tanaru, muore l’ultimo appartenente ad un piccolo gruppo etnico, dopo 26 anni dallo sterminio della sua tribù da parte di allevatori-banditi che stanno gradualmente ed illegalmente erodendo col fuoco la foresta. L’indio era conosciuto come “l’uomo della buca”, dai fossi che scavava nel terreno come trappole per i selvatici. I giornalisti, invece, lo chiamavano “l’uomo più solo al mondo”, perché, nonostante fosse rimasto completamente isolato, rifiutava di entrare in relazione con i rappresentanti dell’Umanità cosiddetta civilizzata.
Il costo di “Artemis I” – questo il nome dato dalla Nasa alla sua nuova avventura lunare – si aggira intorno ai 35 miliardi di dollari (il valore di un paio di manovre italiane anticrisi). Si conta di atterrare sulla Luna nel 2025 e, in prosieguo, di stabilire delle colonie umane fisse sul satellite della Terra, da cui spiccare il volo verso altri pianeti, Marte in primis. Ricordiamo che diversi ricconi americani stanno assecondando la nuova corsa allo spazio: Jeff Besoz, il patron di Amazon, ad esempio, nel 2021 ha completato un suo personale giro turistico nello spazio, al modico prezzo di 28 milioni di dollari; Elon Musk, proprietario di Tesla, sta investendo somme ingenti nella corsa allo spazio. E non lo fa certo per beneficienza. Il suo obiettivo è essere fra i primi “agenti di viaggio” nel Cosmo.
Sull’altro fronte, quello terrestre, basti ricordare che in Brasile vi sono circa 240 tribù indigene minacciate da minatori, taglialegna, agricoltori, allevatori che invadono la foresta, commettendo efferati crimini ambientali ed umani. E che se non si pone fine alla distruzione della più vasta foresta pluviale della Terra, perderemo un grande regolatore climatico, una comunità vegetale che produce quantità immense di ossigeno e di umidità e con esso spariranno le ultime culture indigene del continente sudamericano.
I due fatti (da un lato, il rinnovato assalto di altri corpi celesti; dall’altro, la morte di un irriducibile “primitivo” che rifiutava la civilizzazione) rappresentano l’espressione più emblematica della schizofrenia in cui vive l’Umanità.
La schizofrenia, secondo il dizionario, è una malattia mentale caratterizzata da dissociazione della personalità che presenta delirio, allucinazione, disordine percettivo, ideativo o del comportamento. Temo che di questo siano, ormai, gravemente malati i potenti della Terra, senza alcuna ragionevole speranza di guarigione. Le due notizie, così paradossalmente contrastanti, rappresentano, appunto, la prova della percezione totalmente allucinata che i potenti della Terra hanno della realtà che ci circonda: mentre il Pianeta muore e l’Umanità pare correre ottusamente verso il suicidio, c’è qualcuno che crede di raggiungere nuovi mondi da colonizzare! Come a dire: “Chi se ne frega se la Terrà diventerà un deserto, l’aria sarà irrespirabile e il mare si trasformerà in una fogna? Chi può si metta in salvo su altri pianeti.” Ecco la schizofrenia dei potenti: vogliono la Luna, dimenticano la Terra.

*avvocato e scrittore

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