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Elezioni, Bianchi: «Chi lavora in agricoltura e turismo non deve perdere il reddito di cittadinanza»

La capolista per +Europa alla Camera dei deputati spiega: «Sono settori stagionali strategici per la Calabria, è giusta una “zona franca”»

Pubblicato il: 06/09/2022 – 17:09
Elezioni, Bianchi: «Chi lavora in agricoltura e turismo non deve perdere il reddito di cittadinanza»

CROTONE «È arrivato il momento di riconsiderare la fruibilità dei percettori del reddito di cittadinanza perché potrebbero dare una grossa mano alle imprese dei cosiddetti settori stagionali, che poi sono agricoltura e turismo e cioè a dire le forze economiche trainanti della Calabria. Chi, tra i percettori del reddito, decidesse di impegnarsi nel lavoro agricolo, o nel turismo è giusto che non perda lo status del reddito stesso». Così, in una nota, Dorina Bianchi capolista al proporzionale per +Europa alla Camera dei deputati.
«Il mondo agricolo calabrese e il settore del turismo – continua Dorina Bianchi – si nutrono di lavoro stagionale che però è in forte sofferenza in questa delicata fase storica del Paese, le ragioni sono molteplici. Non ultima, tra le cause, la forza lavoro introvabile ormai anche perché in molti temono di perdere il reddito di cittadinanza. La nostra agricoltura è di prestigio e qualità ed è forza trainante per tutta la regione così come lo è, ancora per lo più potenzialmente, il turismo», ricorda l’ex sottosegretario al Turismo. «Coinvolgere in questi settori – spiega Bianchi – i percettori del reddito di cittadinanza potrebbe dare una grossa mano alle imprese, ovviamente a patto che non venga meno il reddito stesso. Come ha giustamente sottolineato Emma Bonino nel corso di una intervista al Corriere della Sera – prosegue ancora Bianchi – il reddito di cittadinanza è una misura eticamente giusta e politicamente da sostenere».
«Salvo però, ovviamente, rivederne – sottolinea Dorina Bianchi – finalità e criteri di accesso nonché di decadenza. Per questo, propongo di consentire ai percettori il reddito di cittadinanza di poter regolarmente lavorare in agricoltura e turismo senza limiti e senza per questo perdere il diritto al reddito stesso. Una specie di “area franca”, una zona protetta per i settori stagionali così da poter regolarmente usufruire di forza lavoro anche se percettori del reddito di cittadinanza».

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