SCILLA Il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone, di 65 anni, è indagato nell’ambito dell’operazione antimafia “Nuova linea”. Per il primo cittadino, detto “Tre culi”, come viene indicato nelle intercettazioni telefoniche effettuate nell’ambito dell’indagine, l’ipotesi di reato contestata è quella di scambio elettorale politico-mafioso. I carabinieri hanno perquisito il suo ufficio al Comune e la sua abitazione.
Tra agli indagati ci sono anche un consigliere comunale di Scilla, Girolamo Paladino, di 54 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e un tecnico comunale, Bruno Doldo. Quest’ultimo è attualmente in forza all’ufficio tecnico della Città metropolitana di Reggio Calabria. Secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, Paladino, in occasione delle amministrative del 2020, sarebbe stato sostenuto dal boss Giuseppe Fulco, di 51 anni, nipote del defunto Giuseppe Nasone, indicato come il capo storico dell’omonimo gruppo criminale.
Il Comune di Scilla, da circa un mese, è sottoposto all’accesso antimafia. L’accesso è stato disposto nello scorso mese di agosto dal Ministro dell’Interno su richiesta del prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani. Ciccone è stato eletto nel 2020 con la lista civica “Scilla riparte”. Ciccone era primo cittadino anche quando Il Comune di Scilla venne sciolto per mafia nel marzo del 2018. Due anni dopo lo scioglimento, Ciccone si era ricandidato a primo cittadino ed era stato eletto con il 97,84% dei voti.
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