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operazione “reset”

“Micetto” si pente e Marco Abbruzzese sbotta: «È andato contro la famiglia, non contro la moglie»

“Lo Struzzo”, membro dei “Banana” commenta (intercettato) il pentimento del fratello: «Adesso fanno il blitz»

Pubblicato il: 11/09/2022 – 8:00
di Fabio Benincasa
“Micetto” si pente e Marco Abbruzzese sbotta: «È andato contro la famiglia, non contro la moglie»

COSENZA Il 10 dicembre 2019, gli investigatori impegnati nell’indagine “Reset” captano una conversazione mentre intercettano Marco Abbruzzese e la moglie. I due, commentano il rinvenimento di un gps installato nell’auto di loro proprietà. “Lo Struzzo” membro attivo del gruppo dei “Banana” si mostra sorpreso. «La macchina era parcheggiata dove era adesso nelle zone di qua… si è messa una macchina di dietro è gliela messa a microspia. A mezzanotte, io esco sempre a questo i mezzanotte, forse lo sapevano che ero uscito o sono andati subito a mettere la».

«È morto Zorrino»

Sempre le intercettazioni permettono a chi indaga di captare un altro scambio di battute, questa volta protagonista – oltre a Marco Abbruzzese – è Leonardo Bevilacqua. I due commentano la prematura scomparsa, per malattia, di un pregiudicato locale: Walter Lo Polito alias “U Zorrino”. Bevilacqua si rivolge ad Abbruzzese: «È morto U Zorrino». Il membro della famiglia “Banana” ricorda un episodio avvenuto anni prima, in cui era coinvolto proprio lo “Zorrino” il quale si era prestato ad indicare i movimenti del fratello Tonino, all’epoca in libertà, per conto dei “Forastefano”, clan di Cassano Allo Ionio, venuti a Cosenza «per tendere un agguato a lui, a Maurizio Rango ed a Nicola Abbruzzese detto “Semiasse”. Marco “Lo Struzzo” inizia il racconto: «Quando sono scesi i Forastefano che dovevano “mboscare” (tendere un agguato) Tonino e company… lui gli diceva dove stavano per.. (…) lo sai questo fatto… due o tre volte, sono scesi i “Forastefano”.. qui., che c’erano i Cosentini che li appoggiavano, che menavano le botte a Tonino mio fratello e a Maurizio e non so a chi pure… al Semiasse…sul bene di mio figlio… lui gli indicava dove stava chi era, chi non era, una volta Tonino mio fratello, si sono proprio affiancati, era lui con la C3 ai semafori vicino ai Carabinieri, un poco più là, al semaforo della chiesa, si sono proprio affiancati sul bene di mio figlio». Il racconto prosegue: «Gli ha detto “cosa stai guardando?” e Tonino lo ha riconosciuto, che era Tonino Forastefano…si era affiancati…compa’..ha detto che avevano le pistole…Tonino ha fatto finta di niente, con la macchina., aveva lo stereo un po’ alzato, con le canzoni napoletane, lo ha abbassato poco poco».

Il pentimento di Celestino “Micetto” Abbruzzese

Marco Abbruzzese è in compagnia del cugino Leonardo Bevilacqua e di Ivan Barone. “Lo Struzzo” – come emerge dalle intercettazioni – si mostra rammaricato dalla scelta di collaborare con la giustizia fatta dal fratello Celestino alias “Micetto”, è preoccupato che dalle dichiarazioni del fratello possa scaturire un prossimo “blitz” «che colpirebbe soprattutto gli appartenenti alla famiglia “Banana”, escludendo i familiari di Anna Palmieri (moglie di Celestino e oggi collaboratrice di giustizia). In particolare, viene messa in evidenza la posizione di “Minuzzu”, Adamo Attento, ritenuto molto vicino alla coppia e come tale probabilmente salvaguardato. «Ti vai ad inventare .. delle cose., che io non ho fatto, per farmi fare per forza la galera…in più (…) ti sto dicendo… si sta inventando., cose ..che…(…) su cose grosse che io non ho fatto, lui lo sa che io non ho fatto», dice Marco Abbruzzese. «Hai capito! allora che cosa deve fare lui… non è che lui te lo fa per spregio..Marcù’.. lui ha saltato il fosso… e ha fatto una scelta grossa, non si può bruciare solo perchè vuole bene a Marco.. mi…hai capito..», risponde Bevilacqua. “Lo Struzzo” rincara la dose: «Vedi che a mio padre, gli ha tolto venti anni di salute, forse non hai capito.. lo hai capito che adesso che fanno il blitz, non rimane nessuno fori… e mamma., rimane da sola.. (…) sta accusando a tutti, te lo devo dire in inglese..anche se si sta inventando cose…per fare arrestare anche le donne, te lo devo dire in inglese.. Leonà…non lo so dire in inglese, si doveva impiccare.. Leonà.. si doveva impiccare, se non ce la faceva, se lo avesse fatto per salvare a lui, lo potevo capire… e.. tu vai rovini la “razza” tua, vedi se ha toccato uno della “razza” sua la moglie, vedi se lo ha toccato a Minuzzu o di qualche altro della sua “razza”..vedi…(…). Io lo so che questo è un altro pentit., forse non hai capito.. a quello che sapeva Micetto… a Minuzzu lo devono arrestare e vero o non è vero». (redazione@corrierecal.it)

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