Tra le innumerevoli personalità incontrate dalla Regina Elisabetta nei due secoli di regno, ci sono stati i due leader storici del socialismo italiano, Giuseppe Saragat e Pietro Nenni. Dal 22 al 25 aprile 1969 ci fu una visita di Stato nel Regno Unito. Saragat e Nenni, rispettivamente Presidente della Repubblica italiana e Ministro degli Esteri, furono ospiti della Regina Elisabetta al Castello di Windsor. Entrambi erano vedovi, sicché Saragat fu accompagnato dalla figlia Ernestina e Nenni dalla nipote Maria Vittoria, figlia della secondogenita Luciana Nenni. Il viaggio in Inghilterra rappresentò un vero successo politico per l’anziano patriarca del socialismo, Nenni, che ottenne dal governo laburista la ratifica dei trattati anglo-italiani e una dichiarazione comune per l’Unità europea (Il primo ministro Wilson disse che con Nenni «la politica estera non è diplomazia ma boxe»). Adesso la Fondazione Nenni ha rilanciato alcuni brani dei diari di Nenni in cui raccontano alcuni aneddoti di quella storica visita. Questo l’esordio: «Sono da oggi ospite della regina d’Inghilterra al castello di Windsor. Chi l’avrebbe detto? Da ragazzo cantavo: “Con le budella dell’ultimo prete strozzeremo l’ultimo re”». Nenni continua: «La cerimonia dell’arrivo di Saragat è stata fastosa e pittoresca. Nel corteo delle carrozze dorate mi sono trovato con la principessa Margaret e il marito Antony Charles Robert Armstrong-Jones, Conte di Snowdon. Sono cerimonie che stonano coi tempi. Debbo dire però che la sovrana, il marito e gli altri personaggi della corte riescono ad annullare le distanze e a minimizzare il fasto. Comunque io mi sento qui come un pesce fuor d’acqua a differenza di Saragat che vi si trova a suo agio. Maria Vittoria, che accompagna Ernestina Saragat, si diverte, per niente intimorita dalle divise, dalle scorte dei famosi ussari della regina, dal cerimoniale». E ancora: «Alla colazione il mio posto era alla sinistra della regina Elisabetta. Per fortuna la regina e anche la principessa Margaret parlano un eccellente francese e la conversazione è stata agevole. A pranzo ero alla sinistra di Margaret che mi ha molto parlato del suo amore per l’Italia. […] 23 aprile. Altra giornata a corte e stasera pranzo di Stato. Tira e molla ho finito per parteciparvi noleggiando un frac. La regina aveva espresso il desiderio che fossi presente, anche in smoking se volevo. L’ha molto divertita e forse anche un poco lusingata apprendere che vestivo il frac per la prima volta in vita mia. “Ma lo aveva pur sempre in valigia?”, mi ha chiesto la principessa Margaret. Ho dovuto spiegarle che ci sono negozi che noleggiano i vestiti di società e forniscono anche i gioielli delle signore. […] Serata solenne secondo un cerimoniale rigido ma umanizzato dai principali personaggi della corte. La regina madre mi ha posto a bruciapelo la domanda: “Cos’è la libertà?”, nel contesto di un discorso preso molto alla larga per parlare dei problemi della nostra epoca. […]».25 aprile. Infine: «Lasciato questa mattina il castello di Windsor prendendo congedo dalla famiglia reale. Molto cortesi la regina e il principe consorte sia con me che con Maria Vittoria. A lei la regina ha regalato un poudrier con le sue cifre, a me una fotografia ufficiale con firma. […]».
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