LAMEZIA TERME Dalle alleanze al contrasto alla ‘ndrangheta, tema finora del tutto dimenticato nel dibattito elettorale, dalla sanità al ruolo delle donne. Su questi aspetti ieri sera, nella puntata di L’altra Politica andata in onda su L’altro Corriere (canale 75) si è sviluppato il confronto, tutto al femminile, tra tre candidate nel collegio plurinominale della Camera in Calabria: Dorina Bianchi di +Europa, Carla Capocasale del Terzo Polo (Azione-Italia Viva) e Simona Loizzo della Lega. Sollecitate dalle domande di Danilo Monteloene, Bianchi, Capocasale e Loizzo si sono “sfidate” sui contenuti, con qualche “frecciatina” ma in un clima di bon ton e di rispetto reciproco.
Prime impressioni su questa campagna elettorale davvero particolare. «È una campagna anomala per il periodo, faticosa, soprattutto per i cittadini. Noi avremo davanti grandi difficoltà e saranno necessarie decisioni importante. La priorità è avere un approccio e una credibilità europea», esordisce la Bianchi. Per la Loizzo è «una cavalcata, anche perché vengo da una campagna elettorale per le Regionali, sono onorata di essere capolista alla Camera con Salvini capolista e c’è da parte mia molto entusiasmo perché evidentemente in questi mesi si è ampliato il consenso, ed è esaltante perché ho la possibilità di ritornare tra la gente e nelle piazze». La Capocasale parla di «momento molto delicato, Azione ha sostenuto fortemente il governo Draghi e si propone come forza di governo che vuole assicurare continuità, ma viviamo questa campagna elettorale con grande positività, con tante persone che guardano a noi come alla nuova sorpresa e alla casa per chi non si riconosce in altre forze politiche che hanno perso valori liberali e di pragmatismo di cui siamo portatori».
Tra i tempi più squisitamente politici quello delle alleanze di governo dei futuri assetti di governo. Secondo la Bianchi «il Pd aveva dato ampia disponibilità a Calenda, nel sistema elettorale attuale era chiaro che le alleanze dovessero essere comunque ampie, ma non è andata così. Calenda ha sbagliato ad aver rotto e aver creato un terzo polo, anche perché lui stesso parlava di un terzo polo inutile in questo momento, perché – aggiunge la candidata di +Europa – va a raffozare il centrodestra. Oggi abbiamo l’esigenza di avere una coalizoone che continui nella scia di Draghi e abbia una riconoscibilità in Europa, e in questo senso il terzo polo è più dannoso che utile. Calenda ci ha deluso, ha sbagliato nel sacrificare l’alleanza con il Pd». Così la Capocasale: «Per noi è importante arrivare al governo del Paese con la capacità poi di realizzare le riforme e il programma che ci siamo prefissati. Questo non sarebbe stato possibile nel momento in cui l’alleanza si allargava a forze che andavano contro i capisaldi del nostro programma. Ero favorevole all’alleanza con il Pd nel momento in cui si erano stabilite determinate condizioni, come il sì ai rigassificatori, il divieto di patrimoniali e altre tasse: allargando ad altre forze non coerenti con questa visione questo non era più realizzabile. Non potevano restare, e di questo – rimarca la candidata del Terzo polo – Letta era consapevole». Per la Loizzo «il centrodestra ha fatto una grande palestra di governo insieme. Sono davvero felice dell’unità del centrodestra che ci darà una vittoria straordinaria, a fronte della estrema divisione del centrosinistra. Uniti vinciamo, poi nell’esperienza governativa ognuno – sostiene la candidata della Lega – esprimerà diversità che però per me sono peculiarità». Secondo la Bianchi «in passato nel centrodestra Forza Italia aveva una posizione centrale, oggi questo si è capovolto e Fratelli d’Italia riveste un ruolo più importante. Questo porterà a frizioni dannose per il Paese». A parere della Capocasale «il Terzo polo invece sarà ago della bilancia nelle elezioni, il trend è positivo e pensiamo di fare bene per riportare moderatismo d equilibrio. l’importante è riuscire a dare una continuità di governo e l’attuazione delle riforme rimaste in sospeso, cosa che la destra da sola non riuscirà a fare per le due divisioni». La Loizzo evidenzia che «l’unione tra Renzi e Calenda è frutto solo di opportunismo, poi basta parlare delle destre come se fossero uno spauracchio. Bisogna lavorare sui contenuti di governo. il paese è in forte crisi e l’aggregazione determinerà una forte stabilità. Il governo di unità nazionale non ha inciso proprio per la diversità delle sue anime. Nel centrodestra unito vedo un opportunità di governo, a dispetto di quello che dice Calenda». Ancora la Bianchi: «Calenda ha fatto una scelta opportunistica, e non voleva andare con Renzi, poi è vero che le politiche della destra non sono quelle che l’Europa sostiene: non si può paragonare questo centrodestra a quello in cui Forza Italia era parte principale».
Focus sul ruolo delle donne in politica. «Le società più ricche sono quelle in cui si è stabilizzato il gap tra uomo e donne, del resto la seconda mission del Pnrr è colmare le diseguaglianze, l’Europa sta investendo molto su questo», spiega la Bianchi. La Loizzo rimarca come «Salvini ha inserito un numero di donne superiore a quello richiesto, quindi la Lega è andata anche oltre, a differenza di altri partiti che hanno tanti paracadutati, e questo la dice lunga». Per la Capocasale «il fatto di esser madri dà una spinta ulteriore, ecco perché c’è la necessità di un impegno diretto sia attraverso la partecipazione sia stimolando un voto consapevole e richiamando le altre donne a essere un valore aggiunto».
Il Corriere della Calabria lancia poi attraverso le domande di Monteleone il tema dell’assenza del tema della lotta alla ‘ndreangheta dal dibattito elettorale. «Io all’inizio della mia vita politica – sostiene la Bianchi – ho scritto un libro che descriveva un fenomeno che ormai ha superato i confini regionali. Un fenomeno potente, che tutti noi dobbiamo sconfiggere. Oggi la ‘ndrangheta si sostituisce alle imprese sane, per questo è importante andare incontro alle imprese sane e su questo la politica dev’essere presente con serietà in Calabria e noi politici dobbiamo fare di tutto perché il Pnnr è una grande occasione di sviluppo. È la sfida più grande. Non dobbiamo comunque far passare il messaggio per cui in Calabria è impossibile fare le cose perché c’è la ndrangheta: dobbiamo dire che ci dev’essere l’impegno massimo ad arginare la ‘ndrangheta ma che in Calabria è possibile comunque fare le cose!. A sua volta la Loizzo specifica: «Come Lega abbiamo incontrato più volte il prefetto di Cosenza per rafforzare presìdi di sicurezza nell’Alto Jonio. Macrolotto della Statale 106 e Pnnr sono ghiotte occasioni per la ’ndrangheta, ma Salvini proprio come programma di governo ha chiesto di aumentare il numero complessivo degli organici delle forze di polizia nelle regioni a più alta densità mafiosa come la Calabria. Ma bisogna rafforzare i controlli anche delle istituzioni sul territorio contro il rischio delle infiltrazioni». Per la Capocasale «se ne deve parlare perché la sicurezza, insieme a scuola e sanità è uno dei grandi temi che devono restare appannaggio dello stato. È una piaga che esiste, e va combattuta con un approccio sia pratico, aumentando la dotazione di personale e con strumenti investigativi più adeguati, sia strutturale, cioè lavorando sulla formazione dei giovani e delle coscienze con un ruolo più attivo di famiglie e scuole e sulla cultura della legalità».
Inevitabile il confronto sull’emergenza sanità e sul tema divisivi dell’arrivo in Calabria di medici da Cuba. Per la Loizzo «ovviamente c’è la grande necessità di medici e tecnici come logopedisti, tecnici di radiologia e quant’altro. È vero che si può incidere come dice Salvini a livello nazionale sbloccando il numero chiuso alle università di medicina. bisogna anche andare a incidere sull’aumento delle borse di scuola di specialità. Tutto questo non sarebbe però tempestivo. Noi abbiamo bisogno di medici ora: perché non utilizzare in questo periodo delicato le convenzioni che abbiamo utilizzato nel periodo Covid. Non sopporto che si sia utilizzata strumentalmente la convenzione con i medici provenienti dal sistema cubano, che è chiara nei requisiti. Nelle Marche – evidenzia la candidata della Lega – ci sono, ci sono anche nel Veneto, perché non utilizzarli se abbiamo bisogno? Come prestazioni aggiuntive, cioè tutti quei turni che non riusciamo a coprire per la mancanza di medici, hanno per la Regione e quindi per il Sistema sanitario regionale un costo enorme. Questo è un “tesoretto” che invece si può assolutamente spendere per incentivare i medici». La Bianchi invece osserva: «Mi dispiace che il presidente Occhiuto abbia criticato gli Ordini dei medici. I medici cubani siano stati un modo un po’ superficiale per affrontare questo problema. Il governo di Cuba è sotto osservazione proprio per questa politica di esportazione di alcune professionalità sanitarie, ci sono interrogativi su quanto siano garantiti i diritti di questi lavoratori che vengono mandati all’estero con degli stipendi da fame e, alcune volte, con lauree inesistenti. Abbiamo una sanità difficile, ma – dice la candidata di +Europa – non possiamo affrontarla rendendola ancora più debole. Noi dobbiamo richiamare le professionalità che possono venire dalle altre realtà italiane. Non c’è dubbio che è difficile anche una riorganizzazione del Sistema sanitario calabrese per renderlo sia più efficiente ed efficace, che per metterlo in collegamento. Sono stata una di quelle che ha lottato per anni per togliere il numero chiuso alle Università della facoltà di medicina. Devo dire che la nostra lobby, quella politica, è però stata meno forte rispetto ad altre lobby. Quindi su questo bisogna iniziare a lavorare». A sua volta la Capocasale definisce «sbagliata la soluzione dei medici cubani, è chiaramente una soluzione emergenziale, d’altra parte ci sono concorsi che vanno deserti perché non vengono offerte ai medici attrattive e garanzie che trovano altrove. Il problema della mancanza di fondi per la sanità sicuramente è una cosa che al Terzo polo e a me è chiarissima ed è carissima, tant’è vero che abbiamo sempre detto investiamo le risorse. Un po’ di contraddizione, su questo argomento, ci può essere magari nella Lega che invece ha sempre proposto in quel periodo quota 100 e adesso quota 41. La coperta – aggiunge la candidata del Terzo polo – è corta, quindi dobbiamo cercare di capire quali sono le priorità e quali sono le cose su cui investire davvero. Noi proponiamo l’adeguamento del gettito a favore del Sistema sanitario in maniera costante e in relazione alla media europea».
Secondo la Bianchi «sono due persone che conosco da tanto tempo e che stimo dal punto di vista personale. Sicuramente delle persone capaci di rappresentare al meglio questa regione». La Loizzo a sua volta afferma: «Mi piacerebbe, anche se su banchi diversi, essere vicine ad entrambe per fare una politica della Calabria per la Calabria». Infine la Capocasale: «Siamo qui per per lavorare e per dare il meglio, per cercare di dare sono un po’ di speranza e ridare un po’ di stimolo a coloro che si sono appiattiti. Ai cittadini dico: continuate a credere nella politica che è veramente l’arte di risolvere i problemi, recuperiamo questa questa definizione della politica che l’ha completamente persa». (redazione@corrierecal.it)
x
x