LAMEZIA TERME «Un corretto comportamento nel confronto elettorale da parte di tutti i candidati dovrebbe costituire innanzitutto un dovere etico. Risulta, invece, che in Calabria ci sia qualche candidato alle politiche che sfrutta il suo ruolo di componente dell’attuale Governo per finalità elettorali. A quanto pare ogni incontro istituzionale viene trasformato in una situazione utile per costruire un consenso tra gli elettori». Lo affermano i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Auddino, Massimo Misiti, Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci. «Risulta, inoltre, e ciò è molto grave, che – aggiungono Auddino, Misiti, Orrico e Tucci – gli slogan elettorali vertono spesso su tematiche inerenti a bandi e gare di competenza del ministero al quale il candidato appartiene. Ebbene, si chiede espressamente di tenere comportamenti corretti e di rispettare gli obblighi indicati dalle leggi che sovrintendono lo svolgimento della campagna elettorale. Peraltro, la legge 22 febbraio 2000, numero 28 all’articolo 9 in tema di comunicazione istituzionale delle pubbliche amministrazioni stabilisce che “dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. L’obiettivo – sostengono i 4 parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle- è quello di evitare che l’attività di comunicazione istituzionale delle pubbliche amministrazioni si intrecci con l’attività di propaganda elettorale e che gli eletti uscenti possano utilizzare una posizione di vantaggio istituzionale, derivante dal loro attuale incarico, anche nel rispetto del principio, dettato dall’articolo 97 della Costituzione, dell’imparzialità dell’azione dei pubblici uffici. Ecco perché dovrebbe essere un dovere etico per i soggetti che ricoprono cariche pubbliche, se candidati alle elezioni, non utilizzare la propria posizione per avvantaggiare la propria parte politica e svolgere l’attività di propaganda elettorale unicamente al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali».
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