ROCCELLA JONICA «Sto verificando che il tema di Gioia Tauro, strategico per la Calabria, a volte sembra interessare più ai sindacati, ai corpi intermedi, alle organizzazioni datoriali e poco ai calabresi, e invece è un tema assolutamente strategico». A dirlo è stato il presidente della Regione Roberto Occhiuto, commissario della sanità calabrese, intervenendo al congresso regionale della Uil a Roccella Jonica. «Oggi – ha spiegato Occhiuto – è cambiato il paradigma dello sviluppo: oggi il porto di Gioia Tauro, che si è sviluppato nell’inerzia e indifferenza delle istituzioni e della politica nazionale e regionale, fa 3,5 milioni di container all’anno, è diventato il primo porto d’Italia. Aponte, che sono andato a incontrare a Ginevra, mi ha detto che nel prossimo piano industriale di Msc dopo aver investito 200 milioni negli ultimi anni investirà altri 380 milioni perché il porto arriverà a movimentare 5 milioni di container all’anno. Il Mediterraneo sta diventando il cuore dello sviluppo dei prossimi anni e anche l’energia che dovremo acquistare come Europa la dovremo comprare dai paesi del Nord Africa».
Secondo Occhiuto «noi potremo essere davvero l’hub dell’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo ma c’è bisogno di un governo nazionale che ci investa. Io sto facendo una battaglia – da molti non compresa, la sto facendo da mesi, anche da prima che ci fosse il caro energia – sul rigassificatore perché penso che avere un impianto a Gioia Tauro che produca un terzo dell’energia che prima importavamo dalla Russia è una cosa di straordinaria importanza per il Paese. E connesso a questo impianto c’è una enorme piastra del freddo che potrebbe fari surgelare la metà dei prodotti che si consumano in Europa e potrebbe fare in modo nell’area del retroporto si possa insediare un grande distretto dell’agroindustria. Mi stupisce – ha sostenuto il presidente della Regione Calabria – che questi temi la politica nazionale non riesce a coglierli nella loro importanza. Bisogna investire ora sul Mediterraneo e sulle Regioni che si affacciano sul Mediterraneo. Anche il luogo comune dell’Italia che si sviluppa se si sviluppa il Sud: quando lo dicevamo ci prendevano per la verità anche a pernacchie, oggi è invece realtà. Oggi se il Mezzogiorno non diventa il luogo su cui si riversano le maggiori attenzione – ha concluso Occhiuto – sarà una sfida che la perderà non la Calabria ma il Paese». (redazione@corrierecal.it)
x
x