Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sollecitare l’attenzione sulla normativa che permette l’impiego di medici extracomunitari in deroga al normale iter di riconoscimento dei titoli e all’obbligo di iscrizione all’Ordine. A scriverla il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, mentre sono sempre di più le Regioni che scelgono questa via per far fronte alla carenza di specialisti. Dopo la Calabria che ha stretto un accordo con una società di servizi cubana per far arrivare 500 medici, è stata la volta della Puglia, che ha avviato un’interlocuzione per reclutare medici albanesi, e della Sicilia, che guarda invece all’Argentina. Ora la Fnomceo chiede di rivedere la normativa che, introdotta la possibilità della deroga per far fronte alla crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid, la ha poi prorogata ben oltre la fine dello stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2023, mettendo a rischio, secondo i rappresentanti dei medici italiani, un sistema di controlli e di garanzia per la sicurezza delle cure.
«Quella scelta motivata dallo stato pandemico sanitario e mirata ad affrontare un’emergenza del calibro del Covid 19 – scrive Anelli – desta evidentemente notevoli perplessità se applicata ad altre circostanze. Il riconoscimento dei titoli e, in generale, le modalità ordinarie di esercizio della professione medica sono strumenti che consentono un controllo preventivo sulla preparazione, sulla formazione e sulla qualificazione di medici provenienti dall’estero, tutti controlli ai quali un medico italiano è sottoposto senza eccezioni». In altri termini, argomenta Anelli, «la comparazione tra i due interessi, in senso giuridico, che vengono in rilievo – e cioè la sicurezza delle cure e il ricorso a mezzi straordinari di reclutamento del personale – a parere della Fnomceo non appare giustificare la deroga al sistema di garanzia, specie se questa è determinata da esigenze che, pur impattando sull’assistenza, sono tutt’altro che improvvise e non altrimenti gestibili con strumenti ordinari».
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