ROMA Non sussistono i presupposti per configurare l’incompatibilità ambientale o funzionale e quindi per disporre il trasferimento d’ufficio di Massimo Forciniti, ex togato di Unicost e attualmente giudice al tribunale di Crotone, per il quale la prima commissione del Consiglio superiore della magistratura aveva aperto una pratica a seguito delle chat intrattenute con Luca Palamara, dalle quali emerge il suo interesse per nomine e altre attività del Consiglio anche dopo la fine del suo mandato di consigliere. Il plenum del Csm ha votato infatti l’archiviazione proposta nella delibera della commissione con 17 voti a favore, 3 voti contrari, quelli dei togati indipendenti Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo e del laico in quota Lega Stefano Cavanna, e 3 astenuti, i togati Ilaria Pepe e Carmelo Celentano e il laico della Lega Emanuele Basile. Ad aprile scorso l’assemblea di Palazzo dei Marescialli aveva respinto l’archiviazione e il fascicolo era tornato all’esame della commissione che l’ha riproposta all’esito dell’ulteriore istruttoria svolta, essendo cessato l’incarico di presidente di sezione del tribunale di Crotone precedentemente esercitato da Forciniti: l’incompatibilità funzionale ha infatti rilievo con riferimento a incarichi semidirettivi. Quanto all’incompatibilità ambientale, la commissione aveva già escluso «un’effettiva perdita di fiducia e di credibilità con specifico riferimento all’attività svolta dal magistrato presso il Tribunale di Crotone».
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