CATANZARO «Più che uno spettacolo sarà una festa tra amici». Lunedì 19 settembre, alle ore 21, il Teatro Politeama di Catanzaro ospiterà lo spettacolo di Christian De Sica, “Una serata tra amici”. L’evento è inserito nell’ambito del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce. «Sono tanto contento di tornare al Politeama di Catanzaro, conservo un bellissimo ricordo visto che anni fa sono venuto per lo spettacolo “Cinecittà”. Ricordo un pubblico molto affettuoso. E poi sono un pochino calabrese, perché mio nonno paterno era di Reggio Calabria, quindi è un po’ come tornare a casa».
«Entro dalla platea, passo a salutare il pubblico e rompo un po’ il ghiaccio, poi salgo sul palco e lascio le luci accese per continuare a guardare negli occhi chi è in sala. Come fai a raccontare la tua vita privata davanti a un muro nero? Se si divertono mi allungo, altrimenti scendo e rompo le scatole», racconta De Sica al Corriere della Calabria. Tra narrazioni e le canzoni che più ama, l’attore e regista si racconta al suo grande amico Pino Strabioli, regista teatrale, attore e conduttore televisivo, attraverso aneddoti e curiosità. «E’ più di due anni che porto in giro questo spettacolo ed ho sempre delle grandissime soddisfazioni. Ad accompagnarmi una grande orchestra diretta da Marco Tiso, che ha fatto quasi tutti i miei spettacoli musicali ormai da 20 anni, al pianoforte un grande musicista jazz e poi Pino Strabioli mi aiuta a ricordare quello che mi è capitato nella vita, divertente o drammatico, felice o meno felice, ad ogni aneddoto corrisponde una canzone: canterò un sacco di brani americani, francesi, napoletani». «Non è una sola – sorride – è una bella serata. Lo dico perché vedo il pubblico divertito, si emoziona».
Una vita in giro per il mondo, De Sica giovanissimo molla tutto e vola in Sud America. «Appena maggiorenne sono andato dall’altra parte del mondo, a Caracas. Avevo 18 anni ed una storiella con una ragazza venezuelana, facevo il cameriere in un albergo poi mi hanno sentito cantare e da lì poi ho cominciato il mestiere». «Viaggiando insieme a mio padre ho avuto la possibilità di conoscere personaggi incredibili come Charlie Chaplin e Pablo Picasso. E poi ho girato tutto il mondo con i film di Natale». De Sica racconta un simpatico aneddoto che lo lega a Gigi Proietti. «Gigi mi chiamò e disse “siete stati in Egitto, in America, in Africa ma “quest’anno dove cazzo annate”? Vi è rimasta solo Ladispoli e Ostia”». Il racconto è accompagnato da una risata che spinge De Sica a continuare il suo racconto. «Il successo arriva mattone dopo mattone, te ne rendi neanche conto quando la gente ti ti saluta per strada e poi quando diventi vecchio ti chiamano maestro. Ti fa una grossa impressione, ma io rispondo sempre che sono solo Cristian». Mi creda, «l’affetto e l’amore che ricevo dai ragazzi è straordinario, ho un pubblico di giovanissimi nonostante la mia età. E’ la più grande soddisfazione per chi come fa questo mestiere». “Se non diventi il numero uno lascia perdere”, disse un giorno Vittorio De Sica rivolgendosi ad un giovanissimo Christian. Vale ancora oggi? «Ai giovani che hanno voglia di fare l’attore, dico sempre che è un mestiere costruito sull’acqua. Dovete avere un piano B, io facevo il cameriere e coltivavo la passione per il canto. Non fate questo mestiere per i soldi o per la notorietà, dovete farlo solo se davvero vi piace tanto».
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