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No al «progetto insensato» del Ponte, sì agli investimenti sulla ferrovia jonica: Legambiente detta l’Agenda ai partiti

L’associazione ambientalista ha presentato le 100 proposte per la prossima legislatura: molte riguardano la nostra regione

Pubblicato il: 15/09/2022 – 13:20
No al «progetto insensato» del Ponte, sì agli investimenti sulla ferrovia jonica: Legambiente detta l’Agenda ai partiti

LAMEZIA TERME No al Ponte sullo Stretto, definito un «progetto insensato», sì al potenziamento dei collegamenti veloci tra Sicilia e Calabria e ai collegamenti in treno sulla dorsale jonica. Sono alcune delle proposte – una vera e propria Agenda per la prossima legislatura – che Legambiente presenta ai partiti in vista delle elezioni del 25 settembre. Un documento che raccoglie 100 proposte, suddivise in 20 ambiti tematici, con riforme e interventi sulla transizione ecologica e che hanno al centro: lotta alla crisi climatica, dimenticata in questa campagna elettorale, innovazione tecnologica, lavoro e inclusione sociale. 

L’Agenda di Legambiente 

L’Agenda di Legambiente è stata presentata oggi a Roma in conferenza stampa. Temi e contenuti fondamentali per il futuro del Paese, e che per l’associazione ambientalista si traducono in nuove leggi da approvare, come ad esempio quelle sull’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, sul consumo di suolo, sul riordino dei bonus edilizi, in materia di lotta alla gestione illecita dei rifiuti, alle illegalità lungo le filiere agroalimentari, e per la tutela della fauna e della flora protette; semplificazioni; velocizzazione degli iter autorizzativi a partire dagli impianti a fonti rinnovabili e dell’economia circolare;  approvazione di decreti attuativi mancanti. E poi, tra gli altri interventi da mettere in campo: uno spostamento di risorse pubbliche dai settori più inquinanti a quelli più innovativi e con minor impatto ambientale, intervenendo sui sussidi ambientalmente dannosi; potenziamento in organico e competenze degli uffici centrali e territoriali preposti al rilascio delle valutazioni di impatto ambientale, delle autorizzazioni e ai controlli; investimenti in nuove infrastrutture green, a partire da impianti eolici a terra e mare, fotovoltaici sui tetti, agrivoltaici, impianti industriali dell’economia circolare, quelli per smaltire l’amianto, mobilità urbana a zero emissioni, trasporto pendolare, ammodernamento di acquedotti, adeguamento dei depuratori esistenti e realizzazione dei nuovi, riqualificazione degli edifici scolastici, solo per citarne alcuni.

Proposte e priorità

Le 100 proposte di Legambiente sono suddivise in 20 temi: si va dalle politiche climatiche all’economia circolare, dalla mobilità all’agroecologia, dall’inquinamento delle acque allo smog, dalle aree protette alla tutela della biodiversità, dalla riconversione industriale al turismo, dalle politiche sulle città ai piccoli comuni, dalle bonifiche dei siti inquinati alla lotta all’illegalità, dalla rigenerazione urbana alla ricostruzione post terremoto, fino alla scuola, solo per citarne alcuni.  Tra le priorità, “«a colonna portante è la lotta alla crisi climatica che rischia di stravolgere pesantemente l’economia del paese nel prossimo futuro, come ad esempio quella dell’agroalimentare», sottolinea Legambiente. Su questo punto l’associazione ambientalista chiede di eliminare i sussidi alle fonti fossili; aggiornare il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) al piano europeo REPowerEU; fissare un tetto ai profitti delle aziende che estraggono e trasportano gas fossile o petrolio; approvare il Piano nazionale sull’adattamento climatico, in standby dal 2018; ripensare le politiche territoriali, a partire dalle aree urbane, per ridurre il rischio idrogeologico e quello sanitario da ondate di calore. Altra priorità è «la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su cui è fondamentale che si velocizzi l’iter di autorizzazione». Poi, «accelerare sull’economia circolare facilitando in primis la realizzazione di una rete impiantistica innovativa su tutto il territorio nazionale e semplificando l’iter tortuoso di approvazione dei decreti End of waste.  In diverse parti del paese, a partire dal centro sud e dalle isole che stanno seguendo l’esempio delle imprese del nord, ci sono nuovi impianti industriali a servizio della transizione ecologica che meritano di essere replicati: la bioraffineria di Adria in Veneto, la fabbrica di pannelli fotovoltaici a Catania, l’impianto di riciclo di quelli a fine vita di Taranto, i digestori anaerobici che producono biometano a Rende in Calabria e Assoro in Sicilia, solo per citarne alcuni. Altre fabbriche per la mobilità sostenibile e la rivoluzione energetica verranno realizzate rispettivamente a Termoli in Molise e Montalto di Castro nel Lazio».

«Gli errori da evitare»

Gli errori da evitare per Legambiente sono infine il ritorno al nucleare e il Ponte sullo Stretto di Messina, «temi che hanno animato in modo surreale una parte della campagna elettorale». Sul nucleare Legambiente ribadisce che «è una fonte di energia in declino perché costosissima e pericolosa, come dimostra la storia passata ma anche quella contemporanea con il caso della centrale ucraina di Zaporizhzhia. La prossima legislatura si impegni piuttosto per chiudere definitivamente la stagione elettronucleare italiana con la costruzione del Deposito di rifiuti radioattivi a media e bassa attività.  Va abbandonato anche l’insensato progetto del Ponte di Messina, rilanciando invece gli investimenti in collegamenti veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola, portando le Frecce nei collegamenti tra Palermo, Catania e Roma, potenziando il trasporto via nave lungo lo Stretto e rafforzando i collegamenti in treno da Reggio Calabria a Taranto e Bari».  Dopo l’iniziativa nazionale di oggi, Legambiente organizzerà in 15 regioni eventi pubblici per presentare l’Agenda: in Calabria sarà domani, a Lamezia. (redazione@corrierecal.it)

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