REGGIO CALABRIA «Sapete quanto sono legato alla terra di Calabria, sono venuto tante volte. È una terra che ha bisogno di tanta attenzione, come tutto il Sud, di una particolare attenzione e va rilanciata, così come va rilanciato il Sud». Così il leader del M5S Giuseppe Conte a Reggio Calabria. L’ex premier ha visitato i Bronzi di Riace al Museo archeologico e poi sul corso reggino ha incontrato l’imprenditore Tiberio Bentivoglio, più volte minacciato dalla ‘ndrangheta, al quale ha portato la propria solidarietà e quella del Movimento 5 Stelle.
Il leader pentastellato, accompagnato tra gli altri da Federico Cafiero de Raho, già procuratore della Dda di Reggio e ora candidato con il M5S alla Camera anche in Calabria, si è poi soffermato per un primo punto stampa con i giornalisti: «Qualsiasi governo, come abbiamo iniziato a fare noi nel Conte 2, deve costruire un pacchetto di rilancio per il Sud. Al di là di questo, in Calabria bisogna investire anzitutto nella sanità, nelle infrastrutture, nei trasporti. C’è tanto da fare e misure come la decontribuzione e sgravi fiscali fino al 30% per chi assume al sud, devono diventare strutturali. Dobbiamo insomma creare opportunità di lavoro nel Sud».
Inevitabile un passaggio sul reddito di cittadinanza, che – ha spiegato Conte – «è un sistema di protezione sociale che esiste in tutti i Paesi occidentali: noi l’abbiamo introdotto per ultimi. È una misura rivolta a una platea ampia di persone che sono inidonee al lavoro. Dobbiamo poi migliorare il sistema delle politiche attive del lavoro, ma qui devono contribuire anche Regioni e Comuni. Le Regioni devono infatti potenziare i Centri per l’impiego ed i Comuni invece devono poter offrire progetti utili ai percettori che non sono parassiti e non sono persone che vivono di “metadone di stato” come giudicati volgarmente da tutte le forze politiche, da Renzi alla Meloni. Sono persone in difficoltà ed è civile il sistema che aiuta coloro i quali restano indietro a rimettersi in carreggiata. Però se le forze di centrodestra in particolare e quelle di centro non ci aiutano a rafforzare i Centri per l’impiego – perché fanno un sistematico boicottaggio di questa riforma – se i sindaci ed i Comuni, a eccezione di quelli a guida M5S, non offrono i Puc non andiamo da nessuna parte».
Infine Conte dal comizio ha poi rimarcato: «I parassiti sono i mafiosi, non chi percepisce il reddito di cittadinanza. Come vi permettere voi politici, voi che state da 20-30 anni in politica, che guadagnate con i soldi dello Stato, di chiamare parassita chi è in difficoltà? Questa cosa è indegna, mi fa imbestialire. Non posso accettare che, dalla Meloni a Renzi, si parli di poltronari e parassiti, di “metadone di Stato” mentre dei mafiosi non parla mai nessuno. Parlano solo della povera gente che è in difficoltà e riceve un sostegno dallo Stato. È un mondo capovolto. Noi per questo siamo scomodi ma continueremo a fare le nostre battaglie». (redazione@corrierecal.it)
x
x